Il coordinatore regionale della Basilicata di FLI (Futuro e Libertà per l’Italia) sen. Egidio Digilio fa parte del gruppo di parlamentari di Futuro e Libertà – 24 deputati, otto senatori e tre parlamentari europei -che ha firmato il manifesto sui temi della politica, della religione, e della laicità dello stato, in cui gli elementi della fede sono però presenti, a partire dalla stessa autodefinizione di “laici credenti” .
“Siamo tutti laici in politica. Vengono meno al loro compito – sottolinea Digilio secondo quanto è scritto nel manifesto – quei neoclericali che assumono come loro dovere l’automatica trasposizione sul terreno normativo dei dogmi e degli insegnamenti della comunità cristiana. Compito della Chiesa è infatti, secondo l’insegnamento di Don Luigi Sturzo, quello di illuminare le coscienze, non quello di scrivere le leggi. Resta il terreno comune, a credenti e non credenti, dei principi di diritto naturale, che partono innanzitutto dalla difesa della dignità della persona umana. I diritti del nascituro, il rispetto della vita umana dal suo concepimento al suo termine naturale, il diritto del bambino ad essere adottato entro il perimetro di una famiglia naturale costituita da due persone di sesso diverso, non sono contestati da chi si attenga, nella prassi politica, ai principi del diritto naturale, sia egli credente o non credente. Non altrettanto a dirsi per l’accanimento terapeutico sul fine vita o per la discriminazione che a tutt’oggi persiste in materia di assistenza sanitaria in ambito ospedaliero tra coppie omosessuali e famiglie etero sessuali fondate sul matrimonio”.
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