I Popolari Uniti su Oneri di urbanizzazione e Imu a Potenza

Affidato all’assessore all’urbanistica Campagna il compito di studiare soluzioni alternative

“Il dibattito aperto sui costi degli oneri di urbanizzazione ha bisogno di un sereno e pacato confronto per essere oggetto di analisi, valutazioni e proposte di rivisitazione, che escludano a priori la corsa a chi fa prima a rimangiarsi il provvedimento. Contestualmente, in questo difficile momento economico per le famiglie, si impone una seria riflessione sui caratteri di attuazione delle tariffe Imu”. E’ questa, in sintesi, la opinione dei Popolari uniti emersa nel corso di un incontro congiunto della segreteria cittadina e del Gruppo Consiliare, proprio a seguito delle diverse ‘fughe in avanti’ di diversi settori politici e sociali della città, e che ha dato mandato all’assessore all’Urbanistica di studiare ipotesi di modifica di concerto con le associazioni di categoria e i cittadini”.

A renderla nota il consigliere regionale dei Pu, Luigi Scaglione, il quale fa notare che “a fronte di una difficoltà del settore edilizio anche nella città di Potenza e della preoccupante crisi economica delle casse familiari, si impone un serio ragionamento sulle questioni economiche di gestione delle casse comunali che, a livello nazionale, si è trasferito proprio sugli Enti locali e di rimando sui cittadini”.

“Ma tutto questo – afferma Scaglione – a giudizio dei Popolari uniti di Potenza, non può far immaginare solo uno scenario di ulteriori tasse e gabelle, ma un progetto a lungo termine che tenga conto delle condizioni di vivibilità dei cittadini e nel contempo delle amministrazioni locali. Nel caso degli oneri di urbanizzazione vale la pena ricordare che il provvedimento è stato approvato a suo tempo all’unanimità e dunque impegna tutti a ragionare seriamente senza inseguire le chimere di chi immagina tagli indiscriminati o le proteste di taluni rispetto ad altri, tenendo presente che in un provvedimento di ravvedimento bisogna prevedere la restituzione delle somme già versate dai cittadini (e sono tanti) nel ritirare le concessioni nel 2011/12, per un totale pagato di 2 milioni e 100 mila con ulteriori problemi legati al bilancio preventivo di circa 7 milioni di Euro”.

“Bisogna, altresì, ricordare – conclude Scaglione – che la proposta avanzata dall’opposizione si basa su un dato non corretto: prima dell’approvazione del provvedimento vigente non esisteva un costo unitario, ma il valore variava a seconda delle aree individuate dal vecchio PRG ora, impropriamente, si fa un raffronto tra il capoluogo e alcuni comuni di tipologia diversa e per questo è impossibile comparare comuni diversi per estensione, territorio (orograficamente differenti) e densità abitativa per kmq”.

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