Il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, Vincenzo Giuliano, in visita al carcere minorile di Potenza esprime: “Apprezzamento per il livello educativo e la qualità del recupero dei minori”.
"Ringrazio i ragazzi ospiti del carcere minorile di Potenza per la loro umanità e la capacità di accoglienza che mi hanno dimostrato. Una visita da considerare non solo utile quanto ricca di insegnamenti, soprattutto per chi si occupa dei problemi dei giovani. E dai giovani in molti casi c'è anche da apprendere". E’ quanto dichiarato dal Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Vincenzo Giuliano, dopo la sua visita presso l'Istituto penale per i minorenni del Capoluogo di regione.<br /><br />All'incontro hanno partecipato il direttore dell'Ipm – Cpa – Comunità di Potenza, Maria Cristina Festa, il comandante di Reparto, ispettore Federico Telesca, Michela Esposito, funzionario della Professionalitá pedagogica.<br /><br />“Un incontro fraterno e ricco di spunti – ha sottolineato Giuliano – nel corso del quale è emersa la condizione di ciascuno degli ospiti della casa, con particolare riguardo alla capacità di recupero ed alle prospettive sia individuali che collettive dei ragazzi”.<br /><br />Il Garante che si è detto “positivamente sorpreso”, ha rivolto agli ospiti dell'Istituto “parole di elogio per il grado di maturità raggiunto” e si è, altresì, complimentato con i ragazzi “anche per la loro educazione ad una forma di credo religioso, realmente vissuto e ispirato al Vangelo” e con il personale tutto, “così professionalmente ed umanamente qualificato ad accompagnare i giovani”.<br />Maria Cristina Festa, con gli operatori, ha sottolineato “gli obiettivi che l'Istituto penale di Potenza si propone di raggiungere, tendente a creare una coscienza nei giovani del loro inserimento futuro nella società e nel mondo del lavoro”. Giuliano ha espresso “compiacimento per i laboratori formativi e per i tirocini professionalizzanti allestiti all'interno del carcere minorile di Potenza, con l'ausilio di esperti dell'Apofil”.<br /><br />“Inevitabile – a giudizio del Garante – il riferimento al quadro nazionale, caratterizzato dall'assenza di un ordinamento penitenziario minorile e dal conseguente ricorso alle norme che regolano le misure restrittive per gli adulti. Urgente ed improcrastinabile – ha aggiunto – tener conto delle peculiari caratteristiche e dei bisogni specifici dell’utenza minorile quali, ad esempio, maggior numero di colloqui e di telefonate mensili ai familiari”. Auspicata, al riguardo, “una precisa attenzione da parte del legislatore per colmare il vuoto esistente al momento, a tutto danno della capacità di recupero dei minori, responsabili di vari reati”.<br /><br /><br /><br /><br /><br />