Il consigliere regionale del Pdl denuncia il ritardo della Giunta regionale nella stipula del documento ed esprime il proprio sostegno all’iniziativa avviata dai sindacati di categoria dei vigili del fuoco
“Soprattutto dopo gli effetti disastrosi degli incendi che si sono verificati di recente nella pineta di Scanzano Jonico, nei pressi del litorale, e in tanti altri centri del Materano e del Potentino, il ritardo della Giunta regionale nella stipula della convenzione con i Vigili del Fuoco per l’attività di prevenzione e contrasto degli incendi ha dell’irresponsabilità”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale del Pdl Franco Mattia esprimendo “pieno e convinto sostegno all’iniziativa avviata dai sindacati di categoria dei vigili del fuoco per sollecitare la Giunta a superare l’inspiegabile ed ingiustificabile inadempienza, in quanto – precisa – disporre di almeno quattro presidi fissi in altrettanti punti nodali del Metapontino e a Maratea è essenziale per evitare ulteriori e gravissimi danni al nostro patrimonio forestale e naturalistico. Di fatto, l’ attività della Centrale Operativa Unificata Regionale, affidata al coordinamento del Corpo Forestale dello Stato – continua – nonostante l’impegno senza risparmio di energia e sacrificio del personale del Corpo Forestale rischia di non poter esprimere al meglio tutta la sua potenzialità di intervento”.
Nel sottolineare che “il programma di prevenzione e lotta agli incendi boschivi, particolarmente complesso per i diversi ambiti operativi coinvolti, è di competenza delle Regioni per quanto riguarda l’intervento terrestre e dello Stato per il concorso aereo”, a parere di Mattia “occorrono altri tasselli che riguardano l’adeguamento del piano regionale antincendio con il catasto delle aree percorse dagli incendi e una nuova legge quadro forestale nazionale, nonché una migliore organizzazione del servizio antincendio terrestre che ha dimostrato molte lacune ed inefficienze. Anche i Forestali che un tempo erano gli artefici della cura e dello sviluppo dei boschi, oggi vi ritornano solo quando il bosco è diventato cenere per celebrarne il rito della sua scomparsa. Le Regioni spesso non adeguano i propri piani antincendio, rinunciando ad uno strumento essenziale attraverso il quale gestire un’attività di loro competenza e sanciscono un vuoto normativo, organizzativo e finanziario che crea enormi disfunzioni, mette a rischio il patrimonio boschivo e compromette, in modo spesso drammatico, la sicurezza degli operatori e dei cittadini. Una efficace attività antincendio muove anzitutto da una adeguata pianificazione forestale e da una corretta gestione del territorio e del bosco, oltre che da una motivata coscienza ecologica”.
“Inoltre – continua Mattia – una nuova legge forestale nazionale non è più rinviabile: occorre una legge che sia in armonia con i principi del federalismo, della gestione sostenibile delle risorse naturali e della conservazione della biodiversità, in conformità degli indirizzi della Unione europea sulla tutela e valorizzazione dell’ambiente e delle foreste”.
“Se si pensa che il costo della convenzione a carico della Regione – afferma il consigliere del Pdl – è di meno di 500 mila euro è sin troppo evidente che bisogna fare in fretta perché il danno materiale, ammesso che si possa parlare di danno economico rispetto alla distruzione di ettari di pineta o macchia mediterranea, è di gran lunga superiore”.