Inquinamento, Rosa: Berlinguer non risponde e minimizza

Per il consigliere regionale di Lb–Fdi si continuano ad effettuare sul territorio regionale “ricerche parziali senza aver fatto tutta una serie di analisi che sono legate a radiazioni provenienti da lavorazioni di tipo industriale”

&ldquo;Dell&rsquo;inquinamento ambientale e delle dannose conseguenze sulla salute dei cittadini ce ne siamo sempre occupati: dall&rsquo;Osservatorio ambientale della Val d&rsquo;Agri che per anni non era mai stato attivato finch&egrave; non abbiamo sollevato la questione in Consiglio regionale, alla carenza assoluta di controlli da parte dell&rsquo;Arpab, alle fiammate del Centro Oli di Viggiano, alle discariche sparse nella Regione, ai miasmi prodotti da Tecnoparco&rdquo;. A sottolinearlo il capogruppo consiliare di Lb-Fdi, Gianni Rosa.<br /><br />&ldquo;Ogni volta, nel rispondere alle nostre sollecitazioni, il Governo regionale &ndash; afferma Rosa – ha sempre mostrato molto nervosismo, quasi la salute della nostra Terra fosse un tema tab&ugrave;. E cos&igrave; &egrave; stato anche durante la discussione sulla nostra interrogazione riguardante la scoperta di radioattivit&agrave; nei campioni di acqua di deiezione prelevati dalle autobotti provenienti dal Centro Oli di Viggiano e dirette all&#39;impianto di Tecnoparco di Pisticci Scalo&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Berlinguer &ndash; continua il consigliere – ci ha fatto sapere che dai controlli effettuati da Arpab e Ispra, non solo sulle autobotti, ma anche sull&rsquo;ambiente circostante l&rsquo;impianto e sul letto del fiume Basento,<br />successivamente all&rsquo; &lsquo;incidente&rsquo; della acqua radioattiva trasportata a Tecnoparco non si sono riscontrate anomalie radiometriche. In sostanza &lsquo;tutto apposto&rsquo;. Ora, per&ograve;, senza voler fare i &lsquo;tecnici&rsquo; e senza voler creare allarmismo, vi &egrave; da dire che le analisi effettuate da Arpab e Ispra, durate solo due mesi (novembre e dicembre 2014) sono, a nostro parere, parziali e inficiate da un presupposto errato, ovvero che la radioattivit&agrave; che esce dall&#39; Eni &egrave; di origine esclusivamente naturale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Non lo diciamo noi. Sia chiaro. Lo dice l&rsquo;Arpab &ndash; precisa Rosa – che ha fornito i dati ad Ispra: &lsquo;&hellip;Su tutti i dati sono state effettuate analisi di spettrometria gamma &hellip;. . Tali analisi sono state rivolte soprattutto alla valutazione delle concentrazioni di radionuclidi naturali &hellip;&rsquo;. In pratica cosa hanno cercato gli enti regionali e nazionali preposti al controllo? La radioattivit&agrave; naturale, che &egrave; nella norma. E quella che eventualmente &egrave; derivante da attivit&agrave; industriali, tipo quelle petrolifere? Non si sa. Evidentemente, partire da quel presupposto significa aver effettuato delle ricerche parziali, non aver fatto tutta una serie di analisi che sono legate a radiazioni provenienti da lavorazioni di tipo industriale. Berlinguer ha tentato di difendere le risultanze delle analisi affermando che sono effettuate con scrupolo. Questo &ndash; prosegue l&rsquo;esponente di Fratelli d&rsquo;Italia &ndash; Alleanza nazionale – non inficia, per&ograve;, quello che abbiamo sostenuto. Quelle analisi dovevano controllare l&rsquo;esistenza di radioattivit&agrave; proveniente da attivit&agrave; antropica e non la radioattivit&agrave; naturale. Del resto, non &egrave; solo&nbsp; scientificamente provato che i rifiuti, l&#39;acqua che deriva dalle perforazioni, contengono radiazioni di tipo naturali e radiazioni legate a materiale che le industrie petrolifere utilizzano per facilitare le trivellazioni. Non dimentichiamoci che la stessa Arpab aveva riscontrato un&rsquo;elevata radioattivit&agrave; proprio nelle autobotti che trasportano le acque provenienti dal Centro Oli di Viggiano&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ma tanto &egrave; confermato – riferisce Rosa – anche dalla societ&agrave; Simam, incaricata dall&#39; Eni di costruire un impianto per lo smaltimento delle acque di vegetazione e dei fanghi, che ha indicato quali sono gli inquinanti e le loro quantit&agrave;, sia per materiali radioattivi presenti nella roccia naturale che in quelli addizionati nel processo di trivellazione. Ed &egrave; confermato, anche, dall&rsquo;interrogazione proposta dal collega consigliere, Gianni Perrino, sempre nello scorso Consiglio regionale, dalla quale &egrave; emerso che, presso il pozzo Gorgoglione 2Stquater, ci sarebbe &lsquo;almeno&rsquo; una sonda contente sorgenti radioattive incastratasi e abbandonata nel sottosuolo a grande profondit&agrave;. Non solo Arpab, in data 30 dicembre 2014, avrebbe confermato impieghi di sorgenti radioattive anche presso i cantieri Eni di Viggiano, in fase di ricerca, trivellazione, esplorazione, estrazione di idrocarburi, impieghi effettuati da ditte esterne&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Insomma Berlinguer non ha una spiegazione. Non risponde e minimizza. Sembra &ndash; sostiene Rosa – che il controllo dell&rsquo;inquinamento della Basilicata non gli interessi. Eppure &egrave; l&rsquo;Assessore all&rsquo;Ambiente. O forse perch&eacute; sa gi&agrave; che, con il rimpasto di Giunta, si lascer&agrave; il problema al suo successore? Il che non sarebbe professionalmente ed eticamente onorevole. Ma tant&rsquo;&egrave;. Berlinguer se ne lava le mani. Noi abbiamo chiesto controlli maggiori che siano ad ampio spettro e che non si limitino a due mesi. Berlinguer e il Governo regionale stanno giocando con la pelle dei cittadini, con l&#39;ambiente della nostra Regione ed &egrave; sbagliato, non corretto, immorale comportarsi in questa maniera. La nostra Regione &ndash; conclude Rosa -convive da decenni con il petrolio e la convivenza non &egrave; stata delle migliori. Ma quando il petrolio finir&agrave;, i Lucani saranno ancora qui, nella nostra Terra che abbiamo l&rsquo;obbligo morale di difendere&rdquo;.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />

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