Intesa San Paolo, Polese preoccupato per chiusura sportelli

L’esponente del Pd sollecita un confronto tra la Regione e le strutture di coordinamento aziendale degli istituti di credito presenti sul nostro territorio al fine di contrastare, o almeno limitare, il ridimensionamento in atto

&ldquo;La decisione di chiudere e accorpare dieci sportelli bancari del Gruppo Intesa San Paolo sul territorio lucano, comprese quelle imminenti di Montescaglioso e Avigliano, &egrave; una notizia che non pu&ograve; non destare preoccupazioni&rdquo;. E&rsquo; il commento del consigliere regionale del Pd, Mario Polese secondo il quale si tratta di &ldquo;un&#39;operazione che pu&ograve; innescare un pericoloso precedente tale da indurre ulteriori tagli in futuro. Tutto questo in contraddizione con la mission di un gruppo che si autodefinisce &lsquo;Banca-Paese&rsquo;, attribuendosi un ruolo di responsabilit&agrave; sociale ed economica che sembra venir meno&rdquo;.<br /><br />A parere del consigliere &ldquo;si tratta di un ridimensionamento della rete che porta con s&eacute; molti punti interrogativi a partire dai disservizi creati alla clientela e alle popolazioni di diversi centri lucani, gi&agrave; di per s&eacute; in condizioni di marginalit&agrave; territoriale e di isolamento&rdquo;. &ldquo;Da non sottovalutare &ndash; prosegue l&rsquo;esponente del Pd – anche il conseguente ridotto sostegno, soprattutto in termini di credito, ai cittadini e alle imprese lucane in un momento cos&igrave; critico dal punto di vista economico e il timore per la tenuta dei livelli occupazionali nel settore bancario in Basilicata. Da ricordare, infatti, che il Gruppo Intesa San Paolo ha creato nel 2010 oltre 120 posti di lavoro destinati ad under-30 lucani occupati in strutture amministrative del capoluogo, ora peraltro in fase di graduale stabilizzazione, sfruttando un vantaggioso accordo coi sindacati per assunzioni con contratto di apprendistato quadriennale a salario di ingresso ridotto (-20%). Oggi, in preoccupante controtendenza, sembra invece voler disinvestire nella rete commerciale presente nella nostra regione col marchio Banco di Napoli. C&#39;&egrave; quindi da interrogarsi se dietro il gruppo c&rsquo;era o meno una progettualit&agrave;, una scelta di radicamento nell&rsquo;economia dei singoli territori, una capacit&agrave; di orientamento e sostegno delle attivit&agrave; produttive e dei servizi&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La chiusura di sportelli bancari &egrave; s&igrave; un fenomeno nazionale, ma l&rsquo;incidenza sul territorio lucano di tali processi assume, anche se solo in percentuale, un impatto sociale ed economico molto rilevante e negativo. Ritengo dunque &ndash; conclude Polese – opportuno e necessario sollecitare un confronto tra la Regione e le strutture di coordinamento aziendale degli istituti di credito presenti sul nostro territorio al fine di contrastare, o almeno limitare, tali processi&rdquo;.<br /><br />&nbsp;

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