“La nuova manovra finanziaria del Governo rischia di mettere in ginocchio l'economia nazionale ma, soprattutto, quella locale già fortemente in affanno, poiché contiene una serie di tagli indiscriminati che colpiscono alcune fasce della popolazione italiana, senza alcun intervento di tipo strutturale su un sistema economico e fiscale che presenta una serie di gravi lacune. Ma la cosa più inaccettabile è che la manovra rimanderà alle prossime generazioni tutto il peso dei debiti poiché gran parte dei fondi verrà reperito negli anni tra il 2013 e il 2014, ossia a legislatura conclusa”. È quanto dichiara il segretario regionale di Udeur-Pps della Basilicata, Sergio Lapenna.
“E’ evidente – dichiara Lapenna – che tale manovra rappresenta non l'elemento di salvataggio dell'economia italiana che rischia il fallimento, così come è avvenuto in Grecia, ma si traduce in un’operazione finanziaria di matrice elettorale finalizzata al solo scopo di cercare di mantenere in piedi un Governo che non è più in grado di fronteggiare la forte crisi, preoccupato per lo più di non perdere ulteriore consenso. Nessuna misura di carattere straordinario – sottolinea Lapenna- è stata inserita per fronteggiare la grave crisi del Mezzogiorno”.
“I tagli sono indiscriminati e non selettivi – conclude Lapenna – e in una situazione di rischio concreto, appaiono incongrui ed inefficaci perché non raggiungeranno gli obiettivi prefissati, alcuni troppo lontani nel tempo, anzi, sotto molti aspetti, si riveleranno addirittura dannosi per il basso profilo dei tagli della spesa che hanno una finalità esclusivamente di sopravvivenza e non già un carattere propositivo, dinamico e di efficacia per rilanciare l'economia italiana”.
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