Il consigliere del Pd: “Credo sia arrivato il momento di porre fine a circa quindici anni di traversie. L'esecutivo trovi il tempo di occuparsi, in maniera definitiva, anche della disperazione di ben 63 famiglie”
“La vicenda che riguarda la platea dei lavoratori ex Lsu-Cosin della Provincia di Matera, ancora una volta si caratterizza con un’inaccettabile disparità di trattamento”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale Giuseppe Dalessandro secondo il quale "spiace rilevare che nonostante i ripetuti solleciti e le assicurazioni ricevute, i sessanta lavoratori ex Lsu della Provincia di Matera continuano ad essere considerati figli di un Dio minore, anche rispetto a lavoratori impegnati in progetti analoghi per i quali, constato favorevolmente, vi è sempre una soluzione a portata di mano”. <br /><br />“Che fine hanno fatto gli ordini del giorno approvati in Consiglio regionale e le numerose interrogazioni presentate? – si chiede Dalessandro -. Essendo in piena estate, ormai è molto improbabile che l'Apea possa avviare i cantieri, e perciò, si allontana sempre più la possibilità che questi lavoratori riescano a fare le 151 giornate lavorative. Infatti – prosegue l’esponente del Pd – fu proprio per garantire quel monte ore che il presidente De Filippo si impegnò a inserire gli ex Cosin nel progetto 'green river' salvo scoprire che per il corrente anno vi è una disponibilità finanziaria di appena 100 mila euro, somma assolutamente insufficiente rispetto alle reali necessità”.<br /><br />“Ad ogni buon conto – conclude Dalessandro – prima che ci sorga il dubbio che si voglia indurre questi lavoratori a cercare altri interlocutori politici, credo sia arrivato il momento di porre fine a circa quindici anni di traversie, come più volte assicurato. Un periodo di estrema precarietà così lungo è troppo per chiunque e perciò l'esecutivo (balneare?) dia meno l'impressione di voler recuperare il tempo perduto e trovi il tempo, invece, di occuparsi, in maniera definitiva, anche della disperazione di ben 63 famiglie".<br />