"Ho bisogno della verità, non voglio presentarmi a mio figlio a mani vuote". E' uno dei passaggi della lunga e toccante lettera che Olimpia Orioli – madre di Luca, morto insieme alla fidanzata Marirosa Andreotta in circostanze non ancora chiarite il 23 marzo del 1988 – ha scritto alla moglie del presidente della Repubblica, Cleo Napolitano.
"Quelle di Olimpia – ha detto il coordinatore di Libera in Basilicata, don Marcello Cozzi – sono le parole dolci che solo una mamma riesce a dire quando parla di un figlio che non c'è più. Olimpia, rivolgendosi a un'altra mamma, usa quel linguaggio che unisce tutte le madri. Sono però anche le parole dure di una mamma ferita a morte e quello che lei dice è quello che anche noi come Libera sosteniamo.
Anche di questa storia – aggiunge don Cozzi – bisogna chiedere conto a tanta gente. Infine quelle di Olimpia sono parole di speranza perché effettivamente ci sono elementi e margini di speranza, adesso. I tempi sono cambiati e anche noi confermiamo questa stessa speranza di verità. Il professor Introna (medico legale incaricato di effettuare l'esame autoptico sui corpi di Luca e Marirosa) è persona che sicuramente farà lavoro egregio come ha già fatto per Elisa Claps. E'
evidente, come per tutte le altre storie, che questi familiari non sono più soli. In tanti sostengono le loro battaglie e la richiesta di verità e giustizia, ora – ha concluso don Cozzi – viene da una regione intera".
bas 02