"Eccoci qui. Dopo la pausa ferragostana, durante la quale, contrariamente a noi, il PD ha lavorato alacremente, riprendiamo più o meno da dove avevamo lasciato. Ma se a livello nazionale manca la data del Congresso, in Basilicata la data c'è, ma le primarie appaiono soltanto come un piano B. Si cerca infatti comunque la quadra su un nome, fino all'ultimo giorno utile. Per evitare lo scontro, dicono.
Evidentemente proprio non si vuol capire che lo scontro finale non è orizzontale, tra candidati della stessa coalizione (altrove peraltro la chiamano competizione elettorale, non scontro) ma sarà verticale, tra candidati ed elettori. E se alle primarie potranno contare su truppe ammaestrate, alle elezioni vere e proprie ci sarà lo scontro più duro". E' quanto afferma in una nota Nino Carella, a nome di #occupyPD Basilicata.
"In buona sostanza, – prosegue – se dalle primarie non dovesse uscire un nome vero, nuovo, fautore attivo di una politica e una visione nuova e non foglia di fico della vecchia politica, scadente e inconcludente, il PD vincerà soltanto potendo contare sull'inconsistenza degli avversari.
Lo ripetiamo ancora e ancora: non è la nostra politica, non è quello che serve al PD e alla Basilicata. Non vogliamo vincere a tavolino. Vogliamo una competizione vera e, soprattutto, un partito che funzioni, che si ritrovi a discutere nei circoli con la base, nelle piazze, e non in un bar o sotto l'ombrellone di uno stabilimento balneare. E che discuta non solo di nomi, ma di progetti prima di tutto, e i nomi dovrebbero essere soltanto i più credibili a condurre in porto le idee condivise".
BAS 05