Parità, Chiaradia su servizio di pediatria a Chiaromonte

“Ho ritenuto doveroso esprimermi e proporre il mio punto di vista sulla riduzione del servizio di pediatria a Chiaromonte e sto seguendo con interesse l'impegno e l'azione di un gruppo di cittadini di Chiaromonte, che ha come protagoniste principali mamme, che da gennaio ha iniziato una azione di sensibilizzazione e di ricerca di dialogo con le Istituzioni per via della riduzione del servizio pediatrico conseguente alla chiusura del reparto complesso di Ginecologia e pediatria di Chiaromonte che sino a dicembre ha assicurato un servizio ai 17 comuni dell'area Pollino Senisese.
Ho incontrato il comitato “La nostra Voce” e approfondendo le problematiche ho trovato nella sintesi dei fatti (modalità di comunicazione  da parte dell' Asp, provvedimenti adottati, conseguenze in termini di servizio per i cittadini ) un punto di vista  lucido e totalmente condiviso da me sulla necessità di evidenziare le peculiarità del territorio mettendo in campo strategie a favore delle comunità partendo dalle specificità dei territori per garantire i diritti essenziali.
Gli inderogabili appuntamenti di strategie e riorganizzazione del servizio sanitario, che con tutta probabilità assicureranno i Lea, insieme delle attività, dei servizi e delle prestazioni che il Servizio sanitario nazionale (Ssn) eroga a tutti i cittadini gratuitamente o con il pagamento di un ticket, indipendentemente dal reddito e dal luogo di residenza, hanno un “Frattempo” e questo frattempo ha la necessità di essere gestito per trovare soluzioni idonee ad un territorio così straordinariamente dilatato, per le distanze tra una comunità e l'altra, e così poco densamente abitato.
L'Asp è chiamata all'arduo compito di far coincidere il connubio, che nei servizi è sempre più impresa titanica, tra numeri e persone, ma lo sforzo che si chiede, ed io stessa auspico, è quello di considerare nel dettaglio la storia di questo territorio e la conformazione che, come ormai evidente dalla mancata risposta al bando per i pediatri di libera scelta, è poco conveniente in termini economici.
Quando si tratta di minori e quando questo è considerato in una realtà economico-sociale con le difficoltà oggettive in cui versano oggi le nostre comunità locali ,non si può non considerare che sono proprio le donne e le mamme a vivere e gestire la quotidiana assistenza ordinaria e non dei propri piccoli ed è a queste mamme che mi unisco per chiedere che si possa intensificare l'assistenza pediatrica, anche in maniera straordinaria e con deroghe.
La riforma del titolo V della Costituzione ha  previsto per le Regioni la possibilità di utilizzare risorse proprie per garantire servizi e prestazioni aggiuntive (ma mai inferiori) a quelle incluse nei Lea. Questo comporta che i Lea possano essere diversi da Regione a regione  e dunque da territorio a territorio (fermo restando che quelli definiti a livello nazionale vengono garantiti in tutto il territorio italiano).
L'incontro di oggi a Potenza  del Garante dell'infanzia della regione è sicuramente il luogo fisiologico per discussioni  che permettano in futuro di avere linee comuni per mettere in campo azioni interistituzionali appropriate alla  “specialità” orografica e demografica della Basilicata”.
Lo ha dichiarato Giusy Chiaradia, consigliera di parità supplente della Regione Basilicata.

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