Petrolio, Dc: attenti a enfatizzare scelta Consiglio regionale

“Attenzione a caricare di eccessiva enfasi  la scelta del Consiglio Regionale a sostegno dei referendum abrogativi di alcune parti dell’art. 38 dello Sblocca Italia e dell’articolo 35 del Decreto Sviluppo, perché questa era l’unica cosa da fare”: è il commento del segretario regionale DC-Libertas Basilicata Giuseppe Potenza.
“Come ha lucidamente dichiarato il Presidente Pittella – aggiunge – il rapporto tra il petrolio e le nostre comunità è ancora complicato perché la nostra gente attende ancora di toccare con mano i benefici delle estrazioni proprio come attende la ricarica della card carburanti, l’ultima prevista e purtroppo uno dei rari strumenti di beneficio diretto per quasi tutti i lucani e che dovrebbe essere il “caso” da studiare per capire fino in fondo cova vogliono i lucani. Su questo aspetto non è utile rimbalzare responsabilità agli altri secondo l’antico vezzo italico che c’è sempre qualcuno che prima di noi avrebbe dovuto fare di meglio e di più e contestualmente non è utile alimentare nuova polemica politica perché dal 1998  anche chi oggi è all’opposizione ha contribuito a sottoscrivere e sostenere l’intesa programmatica con il Governo e l’Eni. La classe dirigente e politica regionale – dice Potenza – è chiamata piuttosto a dare prova di capacità di gestione di una nuova e più complessa fase storica che caratterizza l’attività petrolifera nella nostra regione. Si passa dalla contrattazione sull’aliquota delle royalties, fattore non certo secondario, ai programmi di nuove attività produttive e di rilancio dei comparti vincenti, quali l’agricoltura, il turismo, le piccole imprese.  Deve prevalere perciò la consapevolezza che dopo il voto in Consiglio – a parere del segretario Dc – nulla sarà come prima sia perché lo strappo con il governo Renzi, su aspetti non secondari, è irreversibile, sia perché si è alimentata nuova aspettativa rispetto alla tutela di interessi e bisogni più ampi che riguardano principalmente il lavoro e lo sviluppo, una nuova aspettativa che non può essere delusa pena la riapertura della frattura e della sfiducia dei cittadini. E’ pur vero che non basta il richiamo all’unità senza una chiara idea di cosa fare. Meglio sarebbe – conclude Potenza – dividersi  ma perseguire una strategia di azione senza oscillazioni costruendo gli esiti della battaglia epocale per il futuro delle nuove generazioni,  puntando sul consenso popolare che è quello che serve più di ogni altra cosa per ridare autorevolezza alla Giunta regionale. La sfida del futuro non si vince con i referendum e ristabilendo un più giusto rapporto Regione-Governo”.

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