Per il capogruppo del Pd in Consiglio regionale “la Regione viene chiamata ad assumere – nell’ottica del servizio al Paese – un peso decisivo nel sistema energetico nazionale per quel che attiene sia al fabbisogno di petrolio che del gas”
Nell’approvare la relazione del presidente De Filippo il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Vincenzo Viti ha rivendicato “la centralità del Consiglio regionale nella valutazione e nel sostegno a tutti i passaggi dell’attività negoziale che sta per essere intrapresa fra Regione, Governo nazionale e sistema industriale, in quella che si profila come una nuova, straordinaria fase delle relazioni incentrate sullo sfruttamento delle fonti fossili”.
Viti ha rimarcato “l’esigenza che, realizzato un realistico consuntivo dei risultati delle intese conseguite il 7 ottobre 1998, si apra una stagione negoziale assolutamente nuova che consideri criticamente limiti ed effetti del ciclo che si conclude e si faccia soprattutto carico dell’assoluto ed eccezionale rilievo che le risorse energetiche regionali già ora assumono e ancor più assumeranno in un quadro internazionale gravemente compromesso da sommovimenti e turbolenze che stanno radicalmente cambiando i dati geopolitici del mondo (dalla sponda nordafricana, al disastro giapponese, alla crisi del nucleare).”
“In forza di questi eventi – ha aggiunto Viti – la Regione viene chiamata ad assumere – nell’ottica del servizio al Paese – un peso decisivo nel sistema energetico nazionale per quel che attiene sia al fabbisogno di petrolio che del gas, pur nelle loro specificità, concorrendo a ridurre sensibilmente la dipendenza energetica nazionale dalle citate fonti fossili; sicché una matura concezione del ‘federalismo delle risorse’ pretende che al ‘beneficio – Paese’ che deriva dalla messa in valore delle fonti fossili e della capacità di stoccaggio (di petrolio e gas) debba corrispondere un ‘beneficio -Regione’ che non a caso viene rimesso alla negoziazione con il Governo nazionale e con il sistema industriale”.
Il Presidente del gruppo Pd ha inoltre ribadito che “la parola chiave che deve precondizionare, ispirare e informare l’intera attività negoziale è ‘sostenibilità’. La tutela e la salvaguardia dell’ambiente, nel senso della utilizzazione delle più avanzate tecnologie BAT delle attività industriali, devono costituire la premessa per l’avvio di ogni iniziativa ulteriore, che in ogni caso non potrà tradursi nella perforazione di nuovi pozzi ma condurre alla loro consistente riduzione, al contenimento al più basso livello delle emissioni, all’implementazione del sistema di controllo nazionale anche attraverso il potenziamento in qualità e quantità dei sistemi di monitoraggio oggi in esercizio; al potenziamento dei canali di comunicazione ambientale anche attraverso la massima qualificazione (come Polo internazionale informativo sull’ambiente) dell’Osservatorio ambientale della Val d’Agri”.