Per i consiglieri del Pdl, Gianni Rosa e Mario Venezia, “è certo che un’ingente risorsa finanziaria quale l’estrazione di idrocarburi non si traduce in sviluppo economico se non si danno le possibilità di far crescere l’indotto locale”
“Verrebbe da dar ragione – affermano Rosa e Venezia – a chi sostiene che la Lucania è terra di conquista di un nuovo colonialismo da parte delle multinazionali del petrolio. Qualcuno lo sostiene, di certo fino ad oggi i maggiori benefici dello sfruttamento lo hanno ottenuto le società petrolifere, mentre l’economia lucana ha ottenuto ben poco in ricadute occupazionali e di sviluppo imprenditoriale, con responsabilità da cercarsi in loco e nei centri del potere pubblico. Sicuramente anche le società concessionarie hanno fatto ben poco nel ‘ricambiare’ le autorizzazioni per lo sfruttamento del territorio e delle risorse naturali che sono e restano pubbliche”.
“Abbiamo presentato – comunicano Rosa e Venezia – un’interrogazione sull’ultimo caso accaduto. Poco comprensibile la vicenda del mandato esplorativo che, in data 15 aprile 2011, la società Total E&P Italia Spa ha pubblicizzato. Riguarda normali lavori edili di ristrutturazione e di adeguamento dell’area del Pozzo Tempa Rossa nel Comune di Corleto Perticara. Un Bando di gara normale, preciso e nei crismi della legge italiana che prevedeva lavori di demolizione e ricostruzione di strutture esistenti ed una serie di interventi, quali opere civili in cemento armato come vasche carburanti, vasche coral, rete di smaltimento acque nere, realizzazione di drenaggi e via di seguito. Un comune bando di gara che richiedeva quali requisiti di partecipazione l’iscrizione alla Cciaa per attività corrispondente all’oggetto della gara, il possesso dei requisiti per contrarre con la pubblica amministrazione, l’attestato Soa ed il possesso di certificazione di qualità Iso. Parametri che numerose imprese lucane hanno, consentendo loro di richiedere di essere invitate, per poi ricevere il ‘paccotto’, ovvero una comunicazione dalla Total di essere state escluse per ‘mancanza di adeguata esperienza della realizzazione in ambito minerario dei lavori in questione’. Consideriamo pretestuosa – sostengono Rosa e Venezia – questa risposta della Total che, di fatto, esclude la ‘totalità’ delle imprese lucane del settore nel poter partecipare ai lavori. Fermo restando la libertà di impresa, qui si tratta di normale attività in campo edilizio che si svolge in una concessione pubblica e nel territorio di pertinenza di enti pubblici. La Total ed il suo management operano una profezia che si auto-realizza, ossia pretendono un’esperienza in campo minerario che le imprese locali non possono avere e creano le condizioni affinché non possano farsela neanche in loco, con il risultato che si conserva una nicchia da ‘tutelare’ cui affidare i lavori oggi e nel futuro. Sono vecchi trucchetti da atteggiamenti neocoloniali che non si possono tollerare”.
“Nell’interrogazione – specificano i consiglieri del Pdl – si chiede al presidente De Filippo quale sia la sua opinione a riguardo e cosa intende fare la Giunta regionale affinché si dia libertà di impresa anche agli imprenditori lucani. Per quello che riguarda noi, consideriamo intollerabile questo comportamento da parte di una società concessionaria che, oltre a trarre profitti miliardari in terra lucana cerca anche di impedire, di fatto, la possibilità di crescita di know–how per le ditte locali.E’ certo che un’ingente risorsa finanziaria quale l’estrazione di idrocarburi non si traduce in sviluppo economico se non si danno le possibilità di far crescere un indotto locale, c’è una vasta letteratura internazionale a riguardo, e qui in Basilicata si sta continuando con una sudditanza verso le multinazionali che non è più possibile permettere. Ora aspettiamo che De Filippo batta un colpo, considerando che dal 22 di ottobre con una serie di interrogazioni sul tema petrolio avevamo già sollevato la questione, chiedendo di conoscere gli effetti economici ed occupazionali direttamente ed indirettamente legati alle attività estrattive, per poter fare un punto della situazione. Attendiamo ancora risposta, mentre le imprese lucane sono escluse dalle gare di appalto”.