Lo sottolinea l’esponente dell’Udc richiamando le note sull’argomento inviate dall’amministratore Teknosolar e da 12 associazioni datoriali
“Si apprende con piacere dell’istituzione, in Basilicata, di una nuova Corte Costituzionale alla quale, d’ora in avanti, potremmo rivolgerci per consigli, in via propedeutica, rispetto all’approvazione delle norme regionali”. E’ quanto dichiara il capogruppo dell’Udc, Francesco Mollica, in relazione alle note inviate dall’amministratore Teknosolar Italia2 srl, Giovanni Fragrasso e a quella inviata a nome di dodici associazioni datoriali a firma di Michele Somma e Paolo Laguardia. “Gli stessi – precisa Mollica – sollevano, come da me già riferito in Consiglio regionale, eccezioni d’incostituzionalità della norma di modifica della L.R. n. 1/2010, meglio conosciuta come Piear”.<br /><br />“La richiesta di audizione in Commissione, presente nelle note – continua Mollica, palesa la reale motivazione della richiesta di rinvio in Commissione della pdl presentata nella seduta del Consiglio regionale del 25 u.s.. Infatti, non si riesce a ravvisare nessun’altra giustificazione ai fantomatici approfondimenti addotti a sostegno della proposta di rinvio anzidetta, in quanto la norma era già stata positivamente licenziata dalla Commissione competente. La cosa che più sorprende – continua il consigliere – è che le note a firma di Somma e Laguardia ricomprendono associazioni quali: Copagri, Confagricoltura, Cia, notoriamente associazioni agricole che, però, in questo caso, anziché occuparsi di questioni attinenti l’agricoltura e quindi della difesa del territorio agricolo, assumono comportamenti più consoni alle associazioni Industriali, di cui normalmente dovrebbero rappresentarne la controparte”.<br /><br />Per l’esponente dell’Udc “un dato è certo: le domande presentate per il Termosolare dinamico in Basilicata non hanno concluso il loro iter amministrativo, con rilascio delle dovute autorizzazioni, contrariamente a quanto veniva affermato sul territorio dell’Alto Bradano. Il ritorno in Commissione della pdl da me presentata – conclude Mollica – mette a nudo le annose questioni, tutt’ora irrisolte, relative allo sviluppo e alla tutela della salute che questa Regione dovrebbe perseguire. La questione, a questo punto, si sposta sul piano strettamente politico, dove ogni compagine presente in Consiglio regionale dovrà assumersi le proprie responsabilità rispetto alle scelte da intraprendere, senza nascondersi dietro un dito”. <br /><br /><br /><br />