Più prevenzione con gli screening oncologici

“Gli screening oncologici rappresentano una delle più efficaci strategie di prevenzione e diagnosi precoce. Grazie al lavoro congiunto delle istituzioni, del personale sanitario e della cittadinanza, in Basilicata abbiamo raggiunto risultati incoraggianti. Lavoreremo affinché nessun lucano sia escluso dalla possibilità di accedere a questi screening, soprattutto le persone più vulnerabili. Gli anziani, coloro che vivono nelle aree più isolate, le persone con minori risorse economiche. L’accesso alla salute è un diritto che deve essere garantito a tutti, senza distinzione”.  E’ quanto hanno sottolineato il presidente della Regione, Vito Bardi, e l’assessore regionale alla Salute e al Pnrr, Cosimo Latronico, partecipando questa mattina ad un incontro promosso dall’Irccs Crob di Rionero.

“Come Regione – hanno ricordato Bardi e Latronico – stiamo lavorando intensamente per potenziare i programmi di screening, grazie anche alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Tali fondi ci permetteranno di migliorare le infrastrutture, creare centri e professionalità di riferimento per le aree interne, digitalizzare i servizi e rafforzare il monitoraggio dei dati, per rendere i nostri interventi sempre più mirati ed efficaci”.

Il presidente, in particolare, si è soffermato sugli investimenti della Regione Basilicata nella lotta contro i tumori “attraverso programmi strutturati di screening, affidando all’Irccs Crob la responsabilità dell’organizzazione, del monitoraggio e della valutazione del programma di Screening regionale. Nel 2023 – ha precisato – sono state intensificate le campagne di screening gratuito per la diagnosi precoce dei tumori e i risultati evidenziano il nostro impegno”. Bardi ha illustrato alcuni dati tratti dal report del Crob da cui si evince che quasi 120mila donne di età compresa tra i 45 anni e i 74 anni hanno aderito alle attività̀ di screening mammografico. Per quello cervico uterino sono oltre 140mila le donne dai 25 ai 64 anni di età ad averne fatto accesso. Mentre per lo screening colon-rettale ammonta a oltre 170mila la popolazione globale, tra i 50 anni e i 70 anni, che si è sottoposta ad un esame di screening.

Nell’evidenziare che la Basilicata è tra le quattro regioni partecipanti al progetto CCM, Centro nazionale per la prevenzione ed il controllo delle malattie, finalizzato allo sviluppo di strategie di promozione degli stili di vita e di promozione degli screening oncologici, il presidente ha concluso il suo intervento spiegando che “il governo regionale sta approntando un Piano sanitario focalizzato sul potenziamento delle strutture, sul rafforzamento della rete di medicina territoriale e sull’abbattimento delle liste d’attesa”. Tema su cui si è soffermato anche l’assessore Latronico: “La Giunta regionale ha approvato i piani aziendali attraverso i quali si assumeranno nuovi medici, infermieri e personale sanitario per un totale di 850 unità. Questo – ha detto – ci permetterà di aumentare il numero di visite e interventi giornalieri. Inoltre, abbiamo avviato un piano di riorganizzazione delle strutture sanitarie prevedendo l’aggiornamento delle attrezzature e l’implementazione di nuove tecnologie”. Latronico ha anche accennato al sistema di monitoraggio continuo delle liste d’attesa, messo in piedi dalla Regione, “per identificare le aree critiche e intervenire tempestivamente”.

Accanto a interventi finalizzati a migliorare l’intero sistema sanitario è necessario promuovere una cultura della prevenzione: “Le statistiche – ha precisato Latronico – mostrano che, sebbene stiano crescendo i tassi di adesione agli screening oncologici, in Basilicata siamo ancora lontani dagli obiettivi che ci siamo prefissati. Per il tumore al colon-retto, per esempio, il tasso di adesione è inferiore alla media nazionale, e lo stesso vale per il tumore al seno e alla cervice uterina. Questo è un dato che non possiamo ignorare e che ci impone di riflettere su come migliorare l’accesso e la partecipazione a questi programmi vitali”.

Nel ringraziare gli operatori sanitari per il loro impegno quotidiano, il presidente e l’assessore hanno invitato amministratori, professionisti della salute, associazioni, cittadini a collaborare e a continuare su questa strada: “La prevenzione non è solo una responsabilità individuale, ma un dovere collettivo”.

 

 

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