Per l’esponente di Pdl-Fi “per conservare la funzionalità degli uffici postali si deve perseguire la vecchia e sempre attuale idea di convenzioni con Comuni, Unioni di Comuni e Regione per ridurre, quanto più è possibile, i costi di Poste Italiane”
“Non basta il dialogo con le Regioni, come è avvenuto ieri in sede di Conferenza delle Regioni, e con i Comuni, come avviene da tempo con l’Anci, se poi Poste Italiane non arretra di un passo dal suo piano industriale di chiusura degli uffici, tra i quali quello di Pisticci Scalo o di ridimensionamento della loro attività (Nova Siri)”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale Paolo Castelluccio (Forza Italia) che dissente dalle dichiarazioni del Presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, per il quale ‘la possibilità prospettata da Poste Italiane di sostituire gli uffici postali con dei presidi mobili sarebbe una buona idea’.<br /><br />“E’ invece da bocciare – aggiunge l’esponente di Fi – proprio come quella del postino telematico sostenuta da Francesco Caio, Amministratore Delegato di Poste Italiane: il postino telematico fornisce a domicilio i servizi di pagamento dei bollettini, di accettazione della corrispondenza e raccomandate, di consegna pacchi e di ricarica delle carte prepagate telefoniche e Postepay. Già oggi, in Italia questo servizio viene offerto su buona parte del territorio nazionale solo che – aggiunge Castelluccio – risponde solo in parte alle specifiche esigenze delle fasce più anziane della popolazione e dei pensionati specie per la riscossione della pensione tenuto conto la scarsa dimistichezza dei nostri anziani per le carte di credito o prepagate. Ci sono poi esigenze delle aziende che altrimenti sono costrette a rivolgersi a servizi di società private comunque ancora poco presenti nel Materano ed in generale nella nostra regione”.<br /><br />“Per conservare la funzionalità degli uffici postali invece – conclude Castelluccio – si deve perseguire la vecchia e sempre attuale idea di convenzioni con Comuni, Unioni di Comuni e Regione per ridurre, quanto più è possibile, i costi di Poste Italiane ad esempio per il fitto di locali che la Pubblica Amministrazione può mettere a disposizione gratuitamente. Infine ci sono i risvolti, non certo secondari, di carattere occupazionale da non sottovalutare per non perdere posti di lavoro tra gli addetti ai servizi postali”.<br />