"La nomina di Spera in seno all’Acta ha il sapore della scelta politica, dell’occupazione delle poltrone da parte del voracissimo PD che, grazie alla sinergia con l’avversario-alleato De Luca, è tornato a fare manbassa di tutto quello che si rende disponibile. Scelta politica da sistema vecchio ovvero nuovissimo, cioè renziano, tutto il contrario di quello che ci si sarebbe aspettato da De Luca e che del resto lui stesso aveva promesso". E' quanto afferma Luciano Petrullo, Segretario cittadino Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Città di Potenza.
"La prova di tanto sta nelle parole proprio del neo eletto Spera il quale ha candidamente ammesso di essere un tesserato PD, non un tecnico imprenditore lontano dai partiti, no, anche se non vicino in particolare a nessun politico (evviva!). Rimane da sapere, se si tratta di scelta tecnica, quali curriculum ha visionato il Sindaco e con quali criteri ha scelto il tesserato imprenditore.
Ci fosse quella trasparenza promessa De Luca – aggiunge Petrullo – ce lo avrebbe già detto prima della nomina; invece non lo ha fatto neanche dopo. Quindi una scelta a caso, ovvero, come si diceva, biecamente politica.
Sconcertante è poi quello che si legge sulla presunta incompatibilità del neo eletto in quanto socio di una attività che si occupa di ambiente, la Green Service.
Ebbene non ci sarebbe alcuna incompatibilità, giurano il diretto interessato e il Sindaco, ma, guarda caso, ha promesso di cedere le sue quote prossimamente. Ma se non c’è incompatibilità perché alienare le quote? E se ha deciso di alienare le quote, la vendita avrebbe dovuto precedere e non seguire la nomina, altrimenti la presunta incompatibilità si cristallizza al momento dell’assunzione dell’incarico.
Sul compenso non ancora stabilito, poi, meglio soprassedere, perché, in pratica, Spera avrebbe accettato a scatola chiusa, diciamo per un atto di fede, oppure per il bene della città, ecco sì, per il bene della città. A ogni modo operare la scelta di un presidente esterno senza valutarne preventivamente il costo sa di superficialità al cubo, di approssimazione gestionale e di leggerezza amministrativa, tutti ingredienti dei quali Potenza vorrebbe finalmente fare a meno, dopo l’abbuffata degli ultimi anni che, è bene ricordarlo, grazie ai sistemi del PD, ha portato al secondo dissesto in poco tempo.
Ma De Luca tira dritto e, sebbene lo stesso PD pare gli abbia promesso guerra –evidentemente ancora non sazio – getta ponti per accontentare le diverse, ma tutte voraci, correnti.
Forse sarebbe il caso – conclude Petrullo – di tornare al voto, non foss’altro che per chiedere ai potentini se non hanno niente da ridire su una giunta che nasce a destra e muore, letteralmente, a sinistra, coi sistemi che avevano già sonoramente bocciato".
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