Il 16 giugno è scaduto il termine per il pagamento della Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, nei Comuni che hanno deliberato le aliquote. Non tutti, però, l’hanno fatto. Lo ricorda in una nota il presidente della Casa del Consumatore Basilicata, Nicola Becce. Ed è probabile che non tutti i cittadini abbiano comunque pagato in tempo, laddove previsto, anche perché il calcolo delle aliquote e i continui cambiamenti normativi non hanno affatto agevolato la comprensione della tassazione. La Tasi – continua Becce – spetta a tutti i proprietari di immobili, compreso chi possiede una prima casa, ed è una delle tre voci che compongono l’Imposta unica comunale (Iuc). Vista la difficoltà del calcolo e i continui cambiamenti normativi, lo Stato ha dato l’opportunità ai Comuni di decidere eventualmente entro quale data sia possibile sanare il mancato o errato pagamento senza aggiungere sanzioni e interessi. Se non si è pagato, o si sono sbagliati i calcoli, bisogna dunque verificare presso il Comune – dice ancora Becce – se c’è tempo di pagare senza ricorrere al ravvedimento operoso. La Tasi sostituisce l’Imu sulla prima casa mentre, sugli altri immobili, si somma all’Imu – precisa Becce – lo Stato ha fissato le aliquote minime e massime ma i Comuni possono fissare sconti e agevolazioni. Per quello che riguarda il pagamento alcuni Comuni invieranno a casa i modelli F24 già compilati. Da ricordare che anche gli inquilini devono pagare la Tasi ed è il Comune decide quale sia la ripartizione tra proprietario e inquilino.