Reddito minimo, Vizziello: evitare strumentalizzazioni

Il consigliere regionale Fdi replica alle affermazioni del sindaco di Grassano

&ldquo;Nell&rsquo;attesa delle opportune determinazioni del presidente Bardi che, giova ricordarlo, ha eredito il reddito minimo d&#39;inserimento dall&rsquo;ex maggioranza di centro sinistra, quello che preme sottolineare &egrave; l&rsquo;impossibile coesistenza di due misure di inclusione sociale che si fondano su criteri di attribuzione praticamente identici (l&rsquo;Isee) ed hanno entrambe valenza prevalentemente assistenziale&rdquo;. E&rsquo; quanto afferma il consigliere regionale di Fratelli d&rsquo;Italia Giovanni Vizziello, rispondendo &ldquo;con molta serenit&agrave; ma con altrettanta fermezza alle dichiarazioni del sindaco di Grassano, in merito alla condizione di quanti, nella sua comunit&agrave;, percepiscono il reddito d&#39;inserimento, che, secondo indiscrezioni, Bardi vorrebbe cancellare&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Per ora &ndash; aggiunge -, di certo c&#39;&egrave; solo la proroga fino a giugno della misura regionale di contrasto alla povert&agrave;, configurandosi ogni decisione in merito alla proroga o meno del reddito minimo d&rsquo;inserimento come una scelta prettamente politica che la Giunta regionale adotter&agrave; nell&rsquo;interesse esclusivo dei lucani. Non condivido per&ograve; l&#39;idea che la revoca della misura regionale sarebbe &lsquo;un fulmine a ciel sereno&rsquo;. Della revoca del reddito minimo d&#39;inserimento se ne parla in Regione da pi&ugrave; di un anno, cio&egrave; da quando sono andati al Governo della nazione i Cinque Stelle, che hanno incentrato tutto o quasi tutto il loro programma proprio sul reddito di cittadinanza. La coesistenza delle due misure, quella regionale e quella nazionale, pone infatti i cittadini e soprattutto le istituzioni di fronte ad una scelta, atteso che le due misure non possono coesistere, perch&eacute; se fosse consentito a qualcuno di beneficiare di entrambe, a lavorare non ci andrebbe pi&ugrave; nessuno, dal momento che un soggetto in quanto cittadino lucano percepirebbe i 500 euro del reddito minimo d&#39;inserimento e, in quanto cittadino italiano, i 780 euro del reddito di cittadinanza, potendosene stare tranquillamente a casa, sul divano.<br /><br />&ldquo;E&rsquo; opportuno infine ricordare al sindaco di Grassano &ndash; conclude Vizziello – che, qualora la Regione decidesse di non prorogare il reddito minimo d&#39;inserimento, nessun pregiudizio deriverebbe a quanti svolgono percorsi formativi all&rsquo;interno delle pubbliche amministrazioni (il sindaco cita ad esempio i Tis), che potrebbero continuare tali attivit&agrave; formative, essendo i tirocini strumenti diretti ad elevare il livello di competenze dei lavoratori svantaggiati e quindi funzionali al reinserimento degli stessi nel mondo del lavoro. Policy per la cui realizzazione la Regione Basilicata pu&ograve; contare sulla dotazione finanziaria del Programma operativo Fse che ammonta a 289 milioni di euro. Caro sindaco, prima di chiamare alla ribellione lavoratori precari, strumentalizzandone lo stato di necessit&agrave; e di fragilit&agrave;, guarda caso a due giorni da una scadenza elettorale, si informi meglio o utilizzi le sue informazioni in maniera politicamente corretta ed intellettualmente onesta. Sappia, caro sindaco, che il destino dei nostri concittadini pi&ugrave; deboli sta a cuore al Presidente Bardi e a noi della maggioranza esattamente come, e ne sono certo, sta a lei, nonostante disapprovi questo modo strumentale di enunciarlo&rdquo;.<br />

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