Romaniello: il centrosinistra deve ritrovare l’unità

Il capogruppo di Sel in Consiglio regionale: “Non siamo più disponibili ad essere considerati marginali nelle relazioni e nella rappresentanza”

“La vicenda che ha interessato il dibattito politico nelle ultime settimane riguardante la rielezione dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale non può essere derubricata ad incidente di percorso, pur essendo secondaria rispetto ai temi drammatici della difficile condizione in cui si trovano circa 5000 lavoratori che hanno perso il lavoro o stanno per perderlo, unitamente alla spinose questione del deficit sanitario della regione”. A sostenerlo è il capogruppo di Sel in Consiglio regionale Giannino Romaniello.

“Il lavoro svolto dai presidenti (Folino e De Filippo) ha sanato il danno fatto al Pdl, ma rimane una brutta pagina delle relazioni istituzionali – aggiunge Romaniello – che andava sicuramente evitata se si fosse governato il tutto sul terreno delle normali e democratiche relazioni all’interno dell’istituzione regionale. Non serve nemmeno appellarsi alla necessità di accelerare i tempi per l’approvazione dello Statuto, cosa da fare a prescindere, anche perché penso sarebbe veramente singolare ridurre il dibattito sullo Statuto a ragionamenti in politichese e in chiave di sole norme elettorali e di regolamenti”.

Secondo il capogruppo di Sel “l’accaduto, ancora una volta, ripropone il tema di un centro-sinistra, l’alleanza che ha vinto le elezioni, che ha bisogno di ritrovare una rinnovata unità su contenuti programmatici e assetti di governo, con la sola ambizione di offrire risposte adeguate ai lucani in una fase difficile della vita sociale ed economica della Regione; una fase aggravata dall’assenza di politiche di sviluppo del governo nazionale, sempre più condizionato da una Lega che del suo razzismo e anti meridionalismo ne fa una ragione d’essere dello stare al governo. Segnali chiari e inequivocabili vanno lanciati in materia di politiche sociali, sanitarie, del lavoro e del welfare, contro ogni ipotesi di introduzione di ticket e/o riduzione degli interventi a sostegno del reddito quali la mobilità e la Cig in deroga, come pure agli interventi a sostegno delle categorie protette. Un primo segnale di cambiamento va dato con la nomina dei direttori – presidenti in tutti gli Enti in scadenza, nominando figure nuove e sicuramente non premiando chi, come nella sanità, ha prodotto deficit”.

“Bisogna proseguire nel contenimento dei costi – conclude Romaniello – non escludendo nuovi tagli a quelli della politica (indennità, benefit, organismi ecc.). Per fare ciò è necessaria chiarezza politica nel rapporto fra Pd, sinistra e centro. Più volte il coordinatore regionale di Sel, Carlo Petrone, ha posto questo tema come necessità di assicurare un governo regionale che riproduca gli equilibri politici esistenti negli altri Enti locali e non un astratto laboratorio tra Pd, centro e futuro terzo polo. Una necessità per rafforzare la compagine di governo che, rispetto alle problematiche reali di questa regione, ha bisogno delle idee e del lavoro di tutto il centrosinistra per svolgere una funzione aggregante e compiere scelte innovative, su cui Sel è pronta ad offrire un concreto contributo. Non siamo più disponibili ad essere considerati marginali nelle relazioni e nella rappresentanza. Se c’è chi guarda al costituendo terzo polo come forza con cui sperimentare una nuova stagione politica in Basilicata lo dica con chiarezza. Noi non siamo affascinati da alchimie politiche, ma interessati al confronto con tutti su opzioni culturali di modello sociale e politiche di sviluppo, dove a prevalere devono essere i diritti, la solidarietà, la tutela dell’ambiente e del territorio, con al centro sempre e comunque la persona”.

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