Sanità, Lacorazza: ora agire su liste di attesa

“Approvare il nuovo piano attuativo per il contenimento delle liste di attesa e verificare la possibilità di alleggiare i costi al cittadino per intramoenia”

&ldquo;Qualcuno si &egrave; sorpreso per avere sostenuto che occorre una ruspa contro le liste di attesa; confermo che se proprio bisogna usare la forza lo si faccia per difendere i deboli e non il contrario&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto afferma il consigliere regionale del Pd, Piero Lacorazza.<br /><br />&ldquo;E&rsquo; necessario &ndash; sostiene il consigliere -&nbsp; il nuovo piano attuativo regionale per il contenimento delle liste di attesa; si verifichi la possibilit&agrave;, qualora l&#39;attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre il termine fissato dal piano, se l&#39;assistito pu&ograve; chiedere che la prestazione venga resa nell&#39;ambito dell&#39;attivit&agrave; libero-professionale intramuraria, ponendo a carico delle Aziende sanitarie e ospedaliere la differenza tra la somma versata a titolo di partecipazione al costo della prestazione e l&#39;effettivo costo di quest&#39;ultima&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Questa riposta in emergenza &ndash; dice Lacorazza – andrebbe valutata ed approfondita in ogni caso ma, soprattutto, se non si dovesse rimuovere il blocco sul turn over al 2020 e se, alle attuali condizioni previste dalla legge 161/2014 (turni), si potessero recuperare pi&ugrave; prestazioni per abbattere i tempi delle liste di attesa. Ovviamente una riposta in emergenza presupporrebbe di andare oltre la richiesta di &#39;priorit&agrave;&#39; accompagnata da maggiore rigore in termini di appropriatezza, di controlli, di riequilibrio tra ospedale e territorio, di attivit&agrave; del CUP per il delicato ruolo di organizzazione e di comunicazione tra la domanda e l&#39;offerta del servizio sanitario. Ci sar&agrave; il tempo per tornare sulle scelte compiute in questi anni chi mi hanno visto, nonostante abbia avanzato proposte sostenibili, votare in maniera difforme dal Pd e dalla maggioranza. Ci sar&agrave; lo spazio &ndash; aggiunge Lacorazza – in questa coda di legislatura per ragionare intorno a scelte sanitarie da contenere in un Piano che si sarebbe dovuto approvare entro il 31dicembre 2017. Sarebbe paradossale che qualsiasi accelerazioni avvenga in concomitanza con l&#39;avviso per la nomina dei nuovi direttori generali. Ci sar&agrave; la sensibilit&agrave; e spero la voglia per approvare un Testo unico sulla Sanit&agrave; regionale liberandoci da norme inserite in centinaia di leggi che creano confusione per un ordinario andamento della programmazione e della gestione. In questo contesto non si pu&ograve; star fermi sui tempi delle liste di attesa per avere una prestazione sanitaria&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ho avanzato proposte &ndash; ricorda Lacorazza – sul personale: verso la richiesta di maggiore autonomia regionale serve una &#39;norma ruspa&#39; che sblocchi il turn over al 2020 per assumere personale per un valore almeno di 13,5 ml di euro. Ho chiesto, depositando un emendamento al collegato alla legge di stabilit&agrave; 2018, di istituire l&#39;Osservatorio regionale sulle liste di attesa, aperto alla partecipazione dei cittadini e dei sindacati, che individui cause e responsabilit&agrave;, operando correttivi e possibili soluzioni da riferire ogni 6 mesi al Consiglio regionale e quindi alla comunit&agrave; tutta. Lo so c&#39;&egrave; una intera &#39;catena di montaggio&#39; da riorganizzare e un senso civico da rafforzare; il problema non &egrave; solo lucano. E allora &ndash; conclude – ci arrendiamo? Credo proprio di no&rdquo;.<br />

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