Santochirico: il futuro lo creano le nuove imprese

Il presidente del Consiglio regionale, partecipando alla tappa finale di TecNofrontiere, ha anche auspicato una drastica riduzione dei tempi e dei costi della burocrazia

&ldquo;Le start up, le nuove imprese, devono essere il motore di una Regione che ha voglia di cambiare. C&rsquo;&egrave; bisogno di creatori di idee, di innovatori; e c&rsquo;&egrave; bisogno anche di una consapevolezza del ruolo che possono avere le giovani imprese nel creare sviluppo e occupazione&rdquo;. Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Santochirico, intervenendo a TechGarage Basilicata 2013, tappa finale di TecNofrontiere, l&rsquo;iniziativa organizzata da Basilicata Innovazione e Unioncamere Basilicata in collaborazione con dPixel, volta a sostenere idee innovative per trasformarle in start up.<br /><br />&ldquo;Innovazione &ndash; ha affermato Santochirico &ndash; non significa soltanto nuova tecnologia, ma anche puntare con idee nuove su punti di forza tradizionali del made in Italy: design, enogastronomia, turismo e cultura. Ampliare il campo, andare oltre la sola innovazione tecnologica, allo stesso modo in cui occorre andare oltre i concetti anagrafici: i tanti cinquantenni espulsi dal mercato del lavoro, i quarantenni che non hanno smesso di inseguire i loro sogni, rappresentano risorse straordinarie, insieme a laureati e diplomati pi&ugrave; giovani&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Su scala mondiale stiamo assistendo all&rsquo;innalzamento del livello dell&#39;imprenditorialit&agrave; &ndash; ha affermato Santochirico -. La cosiddetta &lsquo;generazione del Millennio&rsquo;, i giovani nati tra negli anni Ottanta e Novanta, sta gi&agrave; rivestendo ruoli imprenditoriali importanti o ha gi&agrave; lanciato una start up. Purtroppo, nel novero dei Paesi imprenditoriali non c&rsquo;&egrave; l&rsquo;Italia, perch&eacute; manca la consapevolezza del ruolo che le start up innovative giocano nel creare occupazione. Siamo tra gli ultimi Paesi europei a creare imprenditorialit&agrave; innovativa: solo il 2,3 per cento della popolazione. Ci sopravanzano i tedeschi (4,2%), e ancor di pi&ugrave; americani (7,8%) e Paesi emergenti (14% i brasiliani, 17% i cinesi). L&rsquo;Olanda oggi &egrave; la nazione pi&ugrave; imprenditoriale nell&#39;Unione europea, con il 7,2% della popolazione tra i 18 e i 64 anni che ha fondato una start up o &egrave; procinto di farlo. In Italia, invece, siamo ancora convinti di poter creare nuovi posti di lavoro agevolando le imprese pi&ugrave; grandi per dimensione: usiamo, cio&egrave;, il criterio della dimensione dell&rsquo;impresa. Eppure, una ricerca dell&#39;Ocse ha dimostrato che non &egrave; la dimensione, bens&igrave; l&#39;et&agrave; delle imprese a fare la differenza: sono le imprese giovani e innovative a creare pi&ugrave; occupazione&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Per rimettere in movimento il Paese, dare fiducia ai nuovi imprenditori, ai creatori di idee &ndash; ha aggiunto il presidente Santochirico &ndash; abbiamo bisogno di ridurre drasticamente la burocrazia e tutto quel sistema folle che genera tempi e costi assurdi. Abbiamo bisogno di infondere fiducia, anche facendo conoscere e divulgando quelle storie che, partite come avventure, sono diventate delle realt&agrave; imprenditoriali forti, come la passione di chi le guida&rdquo;.&nbsp;

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