Gli organismi dirigenti e i gruppi parlamentari di Sel hanno assunto una posizione di netta e assoluta contrarietà al decreto “SbloccaItalia”, fin dal momento dell'arrivo del testo proposto dal Governo all'esame delle competenti commissioni parlamentari. Lo dichiara Nicola Frantoianni coordinatore nazionale Sinistra Ecologia Libertà. Per queste ragioni, non ha né condiviso né assunto in relazione ad esso un approccio emendativo (che peraltro sarebbe stato vanificato dalla scelta operata dal Governo di ricorrere al voto di fiducia), ritenendolo in radice devastante negli esiti ambientali e territoriali e lesivo delle prerogative costituzionalmente attribuite alle Regioni. Tali orientamenti sono stati condivisi e sostenuti senza ambiguità e in maniera unanime dal partito a tutti i livelli, a Roma come nei territori regionali interessati. Chiunque esprima posizioni diverse lo fa in contrasto con le scelte che Sel ha compiuto, e che configurano un atteggiamento di limpida, coerente e intransigente opposizione al Governo Renzi (cfr. Jobs Act, legge di stabilità e “SbloccaItalia”).
Il consigliere Romaniello,- dichiara Fratoianni – del resto, da tempo esprime in assoluta autonomia le sue posizioni, non ritenendo, evidentemente, di doverle definire all'interno di un confronto con gli organismi di partito. Al netto della libertà di ciascun eletto di fare le proprie scelte, Sel si batte perché tutte le Regioni interessate alle estrazioni petrolifere, impugnino davanti alla Corte Costituzionale il testo dello “SbloccaItalia”. Chi ha deciso di fare altro ne tragga le conseguenze. La posizione di SEL su questo tema è chiara e nessuno può utilizzare il simbolo per iniziative e scelte che non possono che produrre confusione e sconcerto.