Il consigliere del Pd: “Su impugnativa art. 38 Sblocca Italia ho già risposto. Senza il Pd nessun referendum poteva essere promosso e questo percorso è stato avviato dal Consiglio regionale Basilicata con il coordinamento nazionale del sottoscritto”
“‘Mi aspetto mille scuse<br />come sempre da te<br />sei un fiume di parole<br />dove anneghi anche me<br />che bravo che sei<br />ma questo linguaggio da talk show<br />cosa centra con noi.<br />Provo l'unico rimedio<br />che adotto da un po'<br />la mia testa chiude l'audio<br />la storia la so…’.<br /><br />È l'inizio della canzone 'Fiumi di parole' dei Jalisse e così rispondo alla controreplica del consigliere Leggieri”. Ad affermarlo il consigliere del Pd, Piero Lacorazza che aggiunge: “Sull'impugnativa dell'art. 38 dello Sblocca Italia ho già risposto. Senza il Pd nessun referendum poteva essere promosso e questo percorso è stato avviato dal Consiglio regionale della Basilicata con il coordinamento nazionale del sottoscritto”.<br /><br />“Ricordo – prosegue Lacorazza – che la spinta popolare per cambiare è indispensabile ma per essere legislatori, anche i Cinque Stelle, dovrebbero acquisire qualche minima nozione: non avendo raggiunto il quorum il 17 aprile nessuna modifica, purtroppo, è stata prodotta dal voto ma i cambiamenti sono stati determinati dalla iniziativa delle Regioni che ha costretto il Governo a fare dietrofront per evitare la consultazione popolare su tutti i quesiti. Sul comma 7 dell'art. 38 dello Sblocca Italia e per ciò che riguarda il 'disciplinare tipo' ho l'impressione che Leggieri sia stato distratto in Consiglio, tanto nel giugno del 2015 quanto nel giugno di quest'anno; il primo disciplinare tipo è stato oggetto di ricorso delle Regioni al Consiglio di Stato e il secondo, quello riformulato, di una mia iniziativa politico istituzionale. Infine credo che Leggieri abbia bisogno di approfondire meglio, o farsi spiegare, la sentenza della Corte Costituzionale per capire l'importanza, propria alla luce del pronunciamento, che assume ancora di più l'iniziativa referendaria promossa dalle Regioni, capofila la Basilicata, rispetto all'informatica”.<br /><br />“A quelle migliaia di persone davanti alla Regione – conclude Lacorazza – il 4 dicembre abbiamo risposto concretamente ed è stato chiaro il percorso e il risultato per la modifica dell'art. 38 dello Sblocca Italia. In questo modo si interpreta la volontà popolare, la richiesta di associazioni e di cittadini, non con l'illusionismo pentastellato per i quali il cambiamento è la sostituzione delle pile ai megafoni e qualche sterile mozione; un buon consenso ma all'opposizione si fa tanto rumore per conservare le poltrone. Ai giudizi sulla mia persona per ragioni di stile non replico a Leggieri che, prendo atto, non ha accettato la sfida di un pubblico confronto sul tema nella bellissima città di Venosa”.<br /><br /><br />