“E’ davvero mistificante collegare il calo demografico della nostra regione alla legge sulla IGV o definire l’aborto testualmente “come principale causa di morte” più del cancro, vista anche l’assenza di dati certi e completi dei tumori per la colpevole mancata istituzione del Registro Tumori regionale”. E’ il commento della Fp Cgil di Matera alla proposta di legge regionale “Misure di sostegno sociale alla maternità e alla natalità”.
“La Funzione Pubblica Cgil ritiene, da sempre, profondamente sbagliato affidare nelle mani del privato la centralità di ogni intervento in materia di sostegno sociale alla maternità: al contrario vanno potenziati i servizi territoriali, a partire dai Consultori, gli asili nido e gli strumenti di conciliazione vita-lavoro.
Al Presidente Pittella e al capogruppo del Pd vogliamo dire che non si tratta di una questione di “steccati ideologici” o di promuovere una discussione seria e costruttiva con la comunità.
L’unica via per discutere davvero della “condizione femminile” delle donne lucane nella nostra regione, è ritirare – aggiunge il sindacato – questa vergognosa proposta di legge, senza se e senza ma, difendendo il diritto inalienabile delle donne a decidere liberamente sulla propria maternità e sul proprio corpo.
L’idea di considerare le donne come incapaci di decidere, e per questo bisognose di un “aiuto economico” per poter decidere “giustamente”, è un ritorno al passato che francamente pensavamo fosse ormai dimenticato”.
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