Alla presenza del presidente del Consiglio regionale Lacorazza e del presidente della prima Commissione consiliare Santarsiero, Mangiameli e Jacoviello (Issirfa – Cnr) hanno illustrato la bozza del documento
Seconda giornata della manifestazione “I giorni dello Statuto”. Dopo l’incontro di ieri a Matera, oggi è stata la volta di Potenza. Presso la sala consiliare in Via Nazario Sauro, il Consiglio comunale e il Consiglio provinciale, in seduta congiunta, hanno preso in esame la bozza della Carta regionale redatta dai tecnici dell’Issirfa nella parte finale della precedente legislatura.<br />Un momento di riflessione e di confronto voluto dall’Ufficio di Presidenza e dalla prima Commissione del Consiglio regionale per aprirsi all’esterno con l’obiettivo di rendere la fase di coinvolgimento della comunità quanto più ampia possibile.<br /><br />Ad aprire i lavori i presidenti del Consiglio comunale Vincenzo Santangelo e di quello provinciale Palmiro Sacco. Entrambi hanno espresso apprezzamento per la scelta compiuta dal Consiglio regionale di riaprire il confronto con gli organi istituzionali presenti sul territorio. Un’idea di partecipazione piena nonostante l’atmosfera che regna a livello nazionale per quanto riguarda il disegno di legge “svuota Province”, e che porterà ad avere uno Statuto che sarà di tutti.<br /><br />Il presidente della prima commissione consiliare, Vito Santarsiero, dopo aver fatto riferimento all’attenzione che sarà posta ai 131 Comuni lucani e alle 131 loro ragioni, perché convinti che occorre ridare centralità al protagonismo dei territori, ha affermato che vi è anche bisogno di uno Stato che non entri in conflitto con gli Enti locali. Realtà che devono essere, invece, vissute come luoghi di sviluppo e non pedine di una visione ormai superata. “La bozza di Statuto che abbiamo davanti – ha sottolineato Santarsiero – frutto di un lavoro minuzioso e sintesi di un alto confronto tenutosi ad ogni livello, contiene elementi utili per costruire un ‘Sistema Basilicata’. “Facendo tesoro delle esperienze già maturate e con questo ulteriore momento di dibattito con gli Enti locali, la società civile e il mondo associativo – ha concluso Santarsiero – lo Statuto, una volta approvato, potrà portare la Basilicata verso un protagonismo virtuoso. L’Italia è un Paese fatto di piccole regioni di cui non potrà farne a meno e la nostra è una di queste”.<br /><br />Sono poi intervenuti il professor Stelio Mangiameli, direttore dell’Issirfa Cnr e il ricercatore dello stesso istituto, Antonino Jacoviello, i quali hanno posto l’accento sul disegno nazionale teso a ridurre il potere delle autonomie locali, un progetto che si poggia su una falsa convinzione di risparmi e che va in controtendenza rispetto a quanto succede in Germania, Francia e Spagna dove, invece, vige un forte decentramento. “I territori – ha affermato Mangiameli – hanno l’obbligo di reagire se vogliono conservare l’autonomia e le Regioni del Sud devono avere un’organizzazione aperta, con piani strategici di area sovraregionale. E’ necessaria una collaborazione orizzontale con le altre Regioni, Regioni a cui è chiesto di funzionare e funzionare bene. Dobbiamo agire localmente ma pensare europeo”. Diversi i riferimenti del direttore dell’Issirfa ai punti qualificanti della bozza dello Statuto, punti che ne fanno uno Statuto nuovo.<br /><br />Nel dibattito che è seguito sono intervenuti i consiglieri provinciali Samela, Sperduto e Latorraca e quelli comunali Carretta, Coviello, Imbesi, Laieta, Mitro, Molinari, Villani, e Lacerra.<br /><br />Le conclusioni sono state affidate al presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, il quale ha affermato che con la manifestazione tenutasi a Matera e Potenza si apre una fase che porterà a scrivere una pagina importante della democrazia, un’occasione utile per raccogliere ulteriori spunti di riflessione e che saprà far tesoro del prezioso contributo dei Consigli comunali e provinciali e di ogni singolo consigliere. “Abbiamo scelto la strada dei Consigli comunali per ridare vigore ad un principio: la cultura della partecipazione come forza in grado di sviluppare maggiore progresso”. “La rappresentanza democratica – ha concluso il presidente del Consiglio regionale – è un aspetto fondamentale, un Paese senza politica è un Paese senza democrazia. Tra le priorità provare a ricostruire il rapporto tra Governo e Assemblea rappresentativa con meccanismi di dialogo che portino a meglio relazionarsi e a livello locale riscrivere l’impianto legislativo che appare ormai datato. Non possiamo pensare di offrirci al mondo con ‘Matera Capitale europea’ e poi avere leggi non più attuali".<br />