Statuto Regione, discussione in Consiglio comunale Matera

Presenti all'incontro i presidenti della Giunta e del Consiglio regionale, Pittella e Lacorazza, ed i consiglieri Santarsiero, Cifarelli, Spada, Bradascio e Giuzio. Mangiameli e Jacoviello (Issirfa – Cnr) hanno illustrato la bozza del documento

Riparte dai Comuni la discussione sul nuovo Statuto della Regione. Ed in particolare riparte dal Consiglio comunale di Matera, che accogliendo l&rsquo;invito rivolto nei giorni scorsi dall&rsquo;Ufficio di Presidenza e dalla prima Commissione del Consiglio regionale si &egrave; riunito nel pomeriggio per approfondire i contenuti della nuova &ldquo;Carta&rdquo; fondamentale della Basilicata. Una bozza del documento, elaborata nella parte finale della precedente legislatura dai tecnici dell&rsquo;Issirfa &ndash; Cnr, &egrave; stata riproposta in questi giorni in prima Commissione (Affari Istituzionali). E la discussione questa volta coinvolger&agrave; innanzitutto i 131 Consigli comunali della Basilicata.<br /><br />In apertura di seduta il consigliere comunale Pedicini ha ricordato la figura di Romeo Sarra, indimenticato vicepresidente del Consiglio regionale scomparso un anno fa. Poi &egrave; toccato al presidente della prima Commissione, Vito Santarsiero, riassumere i termini della discussione sullo Statuto: &ldquo;Quando l&#39;Italia, con la riforma del titolo V, ha creduto nei territori e negli enti locali &ndash; ha detto – il Paese ed il Sud sono cresciuti. Ma quella riforma &egrave; rimasta sostanzialmente inattuata, non siamo riusciti a costruire la carta delle autonomie, &egrave; mancata la regolamentazione del federalismo fiscale, il ridimensionamento delle Province &egrave; stato realizzato senza una adeguata riflessione sulle competenze, in un contesto che oggi sta portando al ridimensionamento delle Regioni. Occorre invece guardare ai territori, serve uno strumento moderno e innovativo. Dobbiamo fare tutti, al di l&agrave; del colore politico, un lavoro comune. La bozza Statuto prevede il Consiglio delle autonomie locali, che partecipano all&#39;esercizio delle funzioni di governo del territorio, guarda al protagonismo dei territori, punta ad instaurare una relazione sana, virtuosa e sinergica fra la Regione e le autonomie locali&rdquo;. Entro l&rsquo;inizio aprile la Commissione intende adottare il documento, che sar&agrave; oggetto di una fase di confronto con la societ&agrave; civile e il mondo associativo. Poi fase conclusiva nel mese di luglio, quando si prevede l&rsquo;approvazione dello Statuto in prima lettura in Aula.<br /><br />Il professor Stelio Mangiameli, direttore dell&rsquo;Issirfa Cnr, ed il ricercatore dello stesso istituto, Antonino Jacoviello, hanno sottolineato la necessit&agrave; di un dialogo forte con gli enti locali nel contesto nazionale ed europeo. Hanno inoltre richiamato alcuni aspetti innovativi della bozza del nuovo Statuto della Basilicata, &ldquo;l&#39;unico che prevede che il Consiglio regionale si doti di un piano strategico, con una visione di lunga durata da condividere con il governo regionale, sulla base della quale elaborare poi i piani di settore&rdquo;. Ma hanno evidenziato anche &ldquo;l&rsquo;apertura dello Statuto verso gli enti locali e i cittadini, con la previsione del referendum approvativo delle leggi e di altri strumenti di partecipazione che rendono pi&ugrave; vivo l&#39;interesse dei cittadini&rdquo;. Quello della Basilicata si presenta cio&egrave; &ldquo;come uno Statuto di seconda generazione, che fa tesoro delle esperienze del passato e consente di dare una risposta alla crisi dei rapporti fra cittadini e istituzioni, delineando una regione aperta che prevede un potenziamento del ruolo del Consiglio regionale, introduce efficaci strumenti di programmazione e lega la Regione alla prospettiva europea&rdquo;.<br /><br />Nel dibattito che &egrave; seguito sono intervenuti i consiglieri comunali Morea, Massari, Lionetti, Paterino, Cotugno, Antezza, Montemurro, Pedicini, Cotugno e il sindaco Adduce, che ha evidenziato &ldquo;la fase di sofferenza della democrazia regionale, con la bassa percentuale dei votanti registrata alle recenti elezioni regionali&rdquo;, sottolineando la necessit&agrave; di ricostruire su basi nuove, a partire dal nuovo Statuto, il rapporto fra le istituzioni e i cittadini.<br /><br />&ldquo;Occorre lavorare su Statuto e regole democratiche per declinare le forme della partecipazione nostra al futuro della Basilicata. Occorrono buone pratiche amministrative, sburocratizzazione, partecipazione democratica degli enti locali. Ed occorre recuperare un richiamo alla responsabilit&agrave; e alla capacit&agrave; di stare insieme con le altre regioni meridionali&rdquo;, ha detto il presidente della Regione Marcello Pittella nel suo breve intervento. &ldquo;La Basilicata ce la fa se condividiamo una visione &ndash; ha aggiunto &ndash; dobbiamo condividere scelte strategiche, merito e metodo. Apprezzo l&#39;approccio del Consiglio regionale, che intende costruire una interlocuzione con la societ&agrave; lucana, la discussione sullo Statuto serve anche per recuperare il corto circuito che la societ&agrave; ha avuto con le istituzioni. La politica ha la responsabilit&agrave; di non aver colto per tempo il fermento in atto. Con lo Statuto ci rivolgiamo a tutti, nel rispetto delle idee di ognuno. Serve un salto di qualit&agrave; culturale, occorre anche una nuova funzione dei partiti in una societ&agrave; che ha bisogno di recuperare fiducia nelle istituzioni&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Partire dal Consiglio comunale &ndash; ha detto il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, concludendo il dibattito – &egrave; il modo per riconnettere le istituzioni con i cittadini. La grande opportunit&agrave; dello Statuto, ma anche la discussione che faremo a breve sulla programmazione comunitaria, ci permette di affrontare la discussione sulle regole e sui contenuti della politica dopo crisi del regionalismo. Si &egrave; pensato di risolvere il problema con una riduzione degli spazi di democrazia e di rappresentanza, ma non pu&ograve; essere una lettera della Bce a indicare che va eliminato uno spazio di rappresentanza democratica. Serve, invece, una riflessione su costi standard dei servizi ai cittadini, occorre stabilire chi fa cosa. E chi pensa di uscire dalla crisi con meno democrazia e rappresentanza si sbaglia di grosso. La stessa vicenda dell&rsquo;abolizione delle Province &egrave; un modo per indebolire l&#39;unit&agrave; della nostra regione, anche con l&#39;ipotesi delle macroregioni che torna nel dibattito. Occorre invece abituarsi alla fatica della democrazia. Equilibrio in termini di poteri e di rappresentanza fra Giunta e Consiglio, qualit&agrave; della legislazione e responsabilit&agrave; del legislatore sono i temi su cui dobbiamo riflettere a partire dal nuovo Statuto&rdquo;.<br /><br />Presenti all&#39;incontro oltre ai presidenti della Giunta e del Consiglio regionale, Pittella e Lacorazza, i consiglieri Cifarelli, Spada, Santarsiero, Bradascio e Giuzio, l&rsquo;ex presidente dell&#39;Assemblea Santochirico e l&#39;ex assessore Braia.&nbsp;

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