Tisci (Pnal): Psa e campagna di cattura

“E’ con viva soddisfazione che apprendiamo dalle parole dell’assessore Carmine Cicala che la Basilicata si sta liberando dalle restrizioni legate al rischio di diffusione della PSA” è quanto dichiara Antonio Tisci Commissario Straordinario del PNAL.  “Come in molti sanno le fasce vanno in ordine crescente con misure sempre più restrittive” – spiega Tisci che aggiunge “in Basilicata anche nei precedenti regolamenti non c’erano Comuni ricadenti nella fascia di restrizione 3 che è la fascia con maggiori limitazioni causate dall’esistenza di casi concreti di Peste Suina Africana”.

“All’atto del mio insediamento come commissario i Comuni che ricadevano nella fascia di maggiore restrizione in Basilicata erano tutti nel territorio del Parco dove non era mai stato avviato un piano di gestione del cinghiale. Abbiamo iniziato immediatamente una campagna di catture, analisi ed abbattimenti nel territorio tramite le Pig Brig concentrandone l’attività proprio nei cinque comuni interessati dalle maggiori restrizioni. Il nuovo regolamento comunitario, finalmente, ha declassato i cinque comuni da fascia di restrizione 2 a fascia di restrizione 1, con una maggiore libertà per le imprese e per i cittadini. Allo stato attuale non ci sono più Comuni del Parco che si trovano in zona di restrizione 2. Allo stato attuale restano le restrizioni della fascia 1 per i Comuni di Marsico Nuovo, Brienza, Moliterno, Grumento Nova, Paterno, Lagonegro, Tramutola mentre tutti gli altri Comuni del Parco (prima ricadenti in zona 1) ora si trovano in zona libera dove non vige nessun tipo di restrizione”.

“Il Parco Nazionale Appennino Lucano – ha aggiunto Tisci – ha recuperato in un anno una situazione che si era incancrenita nel tempo in cui l’emergenza era stata sottovalutata e non affrontata da chi ne negava persino l’esistenza. All’atto del mio insediamento dei 29 Comuni del Parco 5 erano in zona di restrizione 2, 5 erano in zona libera e 19 in zona di restrizione 1. Allo stato attuale ci sono 0 Comuni in zona di restrizione 2, 7 Comuni in zona di restrizione 1 e 22 in zona libera, complessivamente l’attività dell’Ente ha determinato una riduzione delle restrizioni in venti Comuni”.  “Tutto ciò non deve farci abbassare la guardia. Come evidenziato dall’Assessore Cicala cui va il mio personale ringraziamento, dobbiamo continuare a lavorare per portare tutto il territorio della Basilicata totalmente fuori dall’emergenza della Peste Suina Africana e, considerato che su 9 Comuni lucani ancora sottoposti a restrizione, ben 7 sono nel territorio del Parco, è quando mai necessario proseguire in modo mirato alle catture e agli abbattimenti. All’atto del mio insediamento quello del sovrannumero di cinghiali è stato il primo problema che mi è stato posto – ha proseguito Tisci – sono soddisfatto di aver dato un contributo per ridurne l’impatto sulla popolazione e sull’attività. Il mio personale ringraziamento va a tutto il personale del Parco e soprattutto al Direttore Luzzi che con me ha lavorato alacremente per realizzare obiettivi che fino a ieri non erano stati neanche immaginati, grazie anche al loro impegno sono quasi venti i Comuni del Parco che hanno visto ridurre la propria fascia di restrizione”.

“La battaglia per ricondurre l’ecosistema in una situazione di normalità prosegue – ha concluso Tisci – sia perché è necessario realizzare l’obiettivo di ricondurre il territorio intero del Parco in area libera, sia perché è necessario tutelare dai danni da ungulati le attività produttive e la vita dell’uomo. Abbiamo finalmente attivato Xcaccia e siamo pronti ad aggiungere l’attività dei selecontrollori a quella delle gabbie”.

 

 

 

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