Tribunale Lagonegro, Autilio: scongiurare soppressione

Per il consigliere regionale dell’Idv “l’obiettivo di razionalizzare le strutture giudiziarie sui territori, in nome di economie di spesa, non può essere perseguito semplicemente con le forbici come se si trattasse di uffici qualsiasi”

“La manifestazione di mobilitazione a Lagonegro del Comitato difesa del Tribunale, con una forte partecipazione delle comunità del comprensorio insieme ai 36 sindaci dei comuni del distretto giudiziario, all’Ordine forense da sempre in prima fila, rappresenta la risposta migliore ai tentativi del precedente Governo e di quello attuale di chiudere i cosiddetti piccoli Tribunali”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale di Idv, Antonio Autilio, sottolineando che “l’obiettivo di razionalizzare le strutture giudiziarie sui territori, senza concordare criteri e soluzioni con magistrati, operatori del diritto, amministratori regionali e locali, in nome di economie di spesa, non può essere perseguito ieri con il Governo Berlusconi ed oggi con il Governo Monti semplicemente con le forbici come se si trattasse di uffici qualsiasi”.

“Già il termine dispregiativo di ‘Tribunalini’ che continua a circolare negli ambienti del Ministero di Grazia e Giustizia è efficacemente significativo di una strategia che emula quella del Ministro Tremonti – aggiunge Autilio – senza tenere in alcuna considerazione i problemi veri della carenza di organici, strutture e mezzi, sommati alle condizioni di lavoro di magistrati, (costretti a subire da tempo un attacco politico senza precedenti), personale degli uffici della giustizia, operatori del diritto, categoria forense con un’influenza negativa e diretta sui cittadini”.

Secondo Autilio “una volta per tutte è necessario sfatare il luogo comune della scarsa produttività dei giudici italiani, specie dei Tribunali periferici rispetto a quelli delle grandi città, come se il loro lavoro fosse equiparabile alla produzione di un qualsiasi bene materiale e quindi ad una catena di montaggio dalla quale, a fine giornata, contare i pezzi di auto. Secondo il Cepej (European commission for the efficiency of justice) che ha indicato i livelli comparati di produttività con i colleghi giudici degli altri paesi europei, i magistrati italiani fanno registrare 4518 cause civili definite ogni 100.000 abitanti, contro le 2573 dei giudici francesi e le 2925 dei giudici spagnoli”.
“A questo si possono aggiungere i risultati di una rilevazione sugli standard di rendimento condotta dal Consiglio superiore della magistratura con la collaborazione dell’Ufficio statistica del ministero della Giustizia. In breve, è stato studiato il rendimento per materie separate (penale e civile) ma anche per oggetto e carico di lavoro. Il livello di produttività dei magistrati posti sotto esame cresce in misura direttamente proporzionale al loro carico pendente: maggiore è il numero di cause che hanno a ruolo, maggiore è il numero di cause definite. Ma soltanto fino a un tetto che possiamo chiamare di ‘saturazione’ oltre il quale la curva si inverte e si assiste al fenomeno contrario, e cioè alla diminuzione della produttività, a riprova – commenta Autilio – che non è certo con meno uffici giudiziari sul territorio che è possibile garantire ‘tempi europei’ nell’amministrazione giudiziaria”.

“Dopo la mozione approvata all’unanimità il 4 ottobre 2011 in Consiglio regionale per evitare la soppressione dei Tribunali di Lagonegro e Melfi e della sezione distaccata di Pisticci, e ricercare tutte le forme di intervento, anche in collaborazione con i parlamentari lucani e gli esponenti dell'Avvocatura, che consentano di evitare la soppressione dei Tribunali, sono certo che il Consiglio e la Giunta, in stretta sintonia, rinnovereranno lo stesso impegno anche per scongiurare la soppressione di 22 Uffici di Giudici di Pace. Vorrei ricordare che gli Uffici del giudice di pace che il Ministero vorrebbe sopprimere in Basilicata sono quelli di Lauria, Sant'Arcangelo, Chiaromonte, Irsina, Pisticci, Rotondella, San Mauro Forte, Stigliano, Tricarico, Palazzo, Pescopagano, Rionero, Venosa, Acerenza, Avigliano, Bella, Calvello, Genzano, Laurenzana, Marsico Nuovo, Vietri di Potenza e Viggiano”.

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