“Nell’anno che si è concluso da poco le ore di cassa integrazione guadagni in Basilicata hanno sfondato il tetto di 13 milioni 290 mila con la straordinaria vicino agli 8 milioni di ore e l’ordinaria a circa 5 milioni di euro. La stima di ulteriori 10 milioni di euro quale fabbisogno 2013 ripropone pertanto la necessità, che più volte abbiamo sostenuto con Cisl e Cgil, di reperire rapidamente le risorse necessarie”. E’ quanto sostiene il segretario regionale della Uil lucana Carmine Vaccaro.
“Condividiamo – aggiunge – la posizione del coordinatore lavoro della conferenza delle Regioni, Simoncini e la battaglia ingaggiata con il Governo Letta :“Bisogna superare la deroga verso un sistema di protezione universale che non faccia differenza tra lavoratori di serie a e di serie b in relazione al numero di addetti dell’azienda.”
A dicembre 2013 nella nostra regione sono in media 6.516 i lavoratori che hanno diritto alla cassa integrazione (3.895 in media per la straordinaria, 2.388 per l’ordinaria) e ai quali va garantito il sussidio in un contesto che resta di profonda emergenza. Basti pensare che in 5 anni di crisi, le ore autorizzate di cassa integrazione nel Paese sono state circa 5,3 miliardi. La cassa in deroga, con oltre 1,4 miliardi di ore, ha avuto un’incidenza media del 27,4%. Secondo le nostre stime i posti di lavoro “salvati” nel 2013, sono stati circa 527 mila (pari a 2 punti del tasso di disoccupazione), di cui 137 mila coperti dall’utilizzo della cig in deroga. Accanto a questi dati, c’è l’altra faccia della medaglia: quella di un consistente numero di lavoratori che, perdendo il posto di lavoro, ha fatto domanda di Aspi. Di fronte a questi dati – continua il segretario della Uil – non si può che auspicare una rapida ripresa del nostro sistema economico attraverso la messa in atto di politiche ad hoc e, nel brevissimo termine, assicurare per il 2014, un congruo stanziamento di risorse per la cassa in deroga di cui ancora massicciamente si fa richiesta. E se ci fosse stata necessità di una conferma è arrivata inesorabile dalle comunicazione obbligatorie raccolte al Ministero del Lavoro e rielaborate dal servizio politiche del lavoro della Uil: calano le assunzioni e i contratti stabili, tiene solo il lavoro temporaneo. Infatti, nel terzo trimestre 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012, i contratti a tempo indeterminato sono scesi del 15,6% (- 68.000), l’apprendistato è calato del 7% (-4.400). In crescita solo il contratto temporaneo (tempo determinato) del 1,3% (21.800). Se si prendono a riferimento i primi 9 mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2012, si assiste al calo generalizzato delle attivazioni: – 7.9% ( 628.000) con picchi per il tempo indeterminato (-12,2%) e l’apprendistato (-14,6%); dati che consolidano il drammatico trend degli ultimi anni.
Di fronte a questi numeri occorre intervenire sulle vere cause della perdurante crisi occupazionale: mancata crescita, pressione fiscale insopportabile per lavoro e impresa. Solo con queste politiche potrà essere utile allargare le incentivazioni alle persone meno giovani e più esposte alla crisi”.
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