“La decisione di far pagare ai contribuenti il 50 per cento dell’aumento delle aliquote Imu sulle prime case decise dai Comuni nel 2013, porterebbe una mini stangata di 42 euro medi per i residenti nei Comuni che quest’anno hanno deciso aumenti di aliquote”. Lo sostiene il Centro Studi Uil Basilicata riferendo che sinora (c’è tempo ancora fino al 9 Dicembre per definire le aliquote del 2013) l’elenco provvisorio dei Comuni lucani dove si pagherà la cosiddetta mini-Imu (26 in totale) si compone di quattro del Materano (Cirigliano, Craco, Policoro, Tursi, con aliquote tra il 5 e il 5,50) e 22 della provincia di Potenza (Potenza, Banzi, Baragiano, Bella, Castelgrande, Castelluccio Inf. , Francavilla, Genzano, Lagonegro, Lauria, Lavello, Maratea, Maschito, Montemilone, Oppido, Pescopagano, Picerno, Pietragalla, Ruoti, San Fele, Teana, Venosa, con aliquote tra il 4,50 e il 6).
“Noi- spiega il segretario UIL Carmine Vaccaro – insistiamo con il rivedere l’Imu nell’ambito della revisione complessiva del federalismo fiscale: a tal fine sarebbe opportuno riunire in un’unica imposta l'Imu e la Tares con l'eliminazione dell'Addizionale Comunale Irpef. E’ questo un modo per iniziare a diminuire le tasse sul lavoro. Non si sottovaluti che tra saldo IMU e Tares e acconto Iuc, tra il 16 dicembre e il 16 gennaio, si profila un vero ingorgo fiscale per le tasse sulla casa che rischia di contrarre ancora di più i consumi interni e quindi la ripresa economica ed occupazionale.
Come Uil riteniamo che il Governo debba far pagare di più chi ha più disponibilità, iniziando con il tassare quel 10 per cento di persone che detengono il 60 per cento della ricchezza del Paese” e “rivalutare le rendite catastali ferme agli anni ‘60 adeguandole ai valori del mercato immobiliare”.
bas 06