Valdadige, dopo tavolo tecnico continua lo stop al pet-coke

Il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, si è impegnato a convocare nei prossimi giorni Regione Basilicata, Arpab, impresa, organizzazioni sindacali, associazioni ambientaliste, rappresentanti dei cittadini per sottoscrivere un protocollo d’intesa finalizzato, ognuno per le sue competenze, a verificare l’attività relativa all’intero processo produttivo che si sviluppa all’interno dell’Ila Laterizi (Ex Valdadige). Nel frattempo la Ila Laterizi manterrà sospeso l’uso del pet-coke nello stabilimento.
La decisione è stata presa al termine del tavolo tecnico svoltosi in mattinata, in municipio, convocato dal sindaco perché venisse fatta chiarezza sulla situazione nella stabilimento materano così come sollecitato dai cittadini di borgo Venusio e dai lavoratori.
“E’ stato un incontro – ha detto il sindaco Adduce – molto utile perché ha consentito a tutte le parti in causa di mettere a disposizione di tutti le informazioni in proprio possesso. Dalle preoccupazioni espresse dai cittadini è emerso che il problema non riguarda solo l’eventuale uso del pet-coke, ma tutta l’attività svolta dallo stabilimento nel corso degli ultimi 60 anni”.
All’incontro hanno partecipato, oltre al sindaco e all’assessore all’ambiente, Rocco Rivelli, rappresentanti dell’Ufficio ambiente della Regione Basilicata, dell’Arpab, della Provincia di Matera, dell’Asm, dell’impresa, delle organizzazioni sindacali, della rsu, delle associazioni ambientaliste e del comitato dei cittadini di Borgo Venusio.
“Dal tavolo – ha detto Rivelli – sono uscite indicazioni molto interessanti come i suggerimenti offerti dall’Arpab che nell’ultima rilevazione effettuata sulla qualità dell’aria presso lo stabilimento ha registrato valori di inquinamento al di sotto dei valori consentiti dalla legge. E tuttavia ha suggerito di alzare l’altezza dei camini, di sistemare idonei filtri, realizzare un impianto di monitoraggio al collegamento fra i due forni, effettuare un monitoraggio esterno e sistemare una cabina fissa di monitoraggio nei pressi dello stabilimento. Tutte attività che dovranno essere decise di comune accordo con tutti i soggetti coinvolti nell’ambito del protocollo d’intesa che andremo a formulare”.
Durante l’incontro particolare attenzione è stata dedicata alle procedure messe in campo fino ad oggi.
“L’incontro ha messo in evidenza – ha detto Adduce – che l’iter procedurale è stato rispettato e che l’Aia non rappresenta solo un documento autorizzativo, ma contiene anche importanti prescrizioni a tutela dell’ambiente e dei cittadini tra cui anche l’obbligo di un monitoraggio. Dobbiamo ripartire da questo documento per determinare le prossime decisioni che ciascun ente, per quanto di sua competenza, dovrà mettere in campo. Personalmente – ha aggiunto Adduce – credo che non bisogna scambiare il bisogno di salute dei lavoratori e dei cittadini con quello di un posto di lavoro. Il primo cittadino, la prima persona che ha assoluto interesse a capire se lo stabilimento Ila Laterizi produce danno al territorio e ai residenti è il sindaco di Matera che non ha alcun interesse a fare sconti a nessuno. Ma dobbiamo fare tutti molta attenzione affinchè ogni valutazione sia elaborata sulla base di dati certi, scientifici utilizzando sempre il criterio della massima preoccupazione e non quello della percezione superficiale. Ed a questo servirà il protocollo”.
 (s.p.) 

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