Bonus Carburante: Cia, forte indignazione agricoltori

“L’arrivo nelle aziende agricole della lettera del sottosegretario Viceconte relativa alla card benzina provoca nel mondo agricolo diffusa indignazione perché tra i costi aziendali in crescita ci sono quelli del carburante e dell’elettricità che incidono non poco per le produzioni in serra, l’alimentazione dei mezzi meccanici, a partire dai trattori, per attività di trasformazione di prodotti alimentari”. E’ quanto sostiene il responsabile dell’Ufficio Economico della Cia di Basilicata Paolo Carbone sottolineando che “la lettera del rappresentante di Governo coincide con le proteste delle associazioni dei consumatori per il “caro vacanze” alle quali la Cia si associa. Togliendo la parte relativa alle maggiori accise, il prezzo alla pompa sarebbe dovuto calare per effetto del minor costo del petrolio, cosa che invece non è avvenuta. Considerati i costi del carburante sia per l’esodo che per gli spostamenti interni durante le vacanze, infatti, il caro-benzina determinerà per gli automobilisti italiani un maggior esborso di 550 milioni di euro rispetto alle vacanze estive dello scorso anno. Dunque la card “pubblicizzata” con lettera per gli automobilisti lucani – dice ancora Carbone – non avrà nemmeno il valore compensativo dell’aumento del costo carburanti che dovrebbe aggirarsi tra i 150 e i 165 euro l’anno”.
Nel ricordare che nei giorni scorsi la Cia ha confrontato il prezzo di un litro di benzina alla pompa che è addirittura cinque volte di più del prezzo di un litro di latte alla stalla pagato agli allevatori (35 centesimi al litro) e praticamente il doppio di quello di un litro di latte a lunga conservazione venduto in ogni supermercato, il dirigente della Cia sottolinea “la necessità di accelerare i programmi di realizzazione di mini-impianti per energie rinnovabili che le aziende agricole si candidano a costruire per l’autoapprovvigionamento energetico e quindi per tamponare il taglio di redditualità. Se la situazione dei costi carburante non torna presto alla normalità e se non sio intyrodurranno agevolazioni specie in Basilicata dove si produce il petrolio -conclude – c’è il rischio che a fine 2011 l’intero mondo agricolo sia costretto a sostenere un costo aggiuntivo di oltre 2 miliardi di euro, determinato proprio dai rialzi dei prodotti petroliferi. Con il fondato pericolo che centinaia di imprese possano uscire dal mercato”.
bas 03

Cosa stai cercando?
Tipologia/Dipartimento
Dipartimento
Intervallo date

Aiutaci a migliorare

Questo portale è attualmente in versione beta. Alcune funzionalità potrebbero non essere ancora disponibili o completamente operative. Vi invitiamo a segnalarci eventuali problemi o suggerimenti per migliorare i servizi.

Grazie per la collaborazione

Questionario di gradimento

Compila il questionario di gradimento

Le comunichiamo che le risposte fornite saranno trattate in forma anonima e aggregata, in modo tale che non si possa risalire al compilatore; esse saranno raccolte e gestite esclusivamente dall’Amministrazione per i soli fini di indagine sulla qualità percepita dei servizi erogati.