Centro medicina ambientale, Lacorazza: “E’ l’ora dei fatti”

Il riferimento del consigliere Pd sull’istituzione del centro a Villa d’Agri e l’avvio dell’indagine epidemiologica

&ldquo;Ci sono tempi che quando si allungano corrono il rischio di mettere in discussione la credibilit&agrave; delle scelte e quindi della politica. Mi riferisco, in particolare, a temi delicati come l&rsquo;istituzione del centro di medicina ambientale a Villa d&rsquo;Agri e l&rsquo;avvio dell&rsquo;indagine epidemiologia. Sono stato io stesso tra i promotori di norme e atti per procedere celermente e con qualit&agrave; al conseguimento di obiettivi attesi da tempo dalle comunit&agrave;. Dall&rsquo;audizione tenuta ieri in Commissione (da me richiesta poich&eacute; da mesi non c&rsquo;&egrave; riposta a diverse sollecitazioni consiliari) dei rappresentanti della Fondazione Basilicata Ricerca Biomedica si segnala un tempo abbastanza lungo nell&rsquo;affidamento del progetto di indagine epidemiologica. E&rsquo; quanto sostiene il consigliere regionale del gruppo Pd, Piero Lacorazza, sottolineando che &ldquo;alcuni comuni della Val d&rsquo;Agri, in primis Grumento e Viggiano, hanno attivato un progetto di Valutazione di impatto sanitario e quindi sarebbe opportuno coordinarsi.&nbsp; Cos&igrave; come risulta importante il ruolo e la funzione dell&rsquo; Ircss Crob di Rionero per patrimonio di esperienze e di qualit&agrave; sempre pi&ugrave; riconosciute anche in ambito extraregionale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La stessa istituzioni del Centro di medicina ambientale in Val d&rsquo;Agri &ndash; afferma Lacorazza – ha accumulato ritardi dalla D.G.R. n&deg;740 del 20 giugno 2014. Siamo a marzo 2017 e forse sarebbe il caso di accelerare per recuperare il tempo perso. Nessuno se la prenda ma, come risulta dagli atti, alcuni di questi percorsi sono partiti anche da proposte di cui sono stato tra i promotori e quindi la mia critica &egrave; finalizzata a realizzare cose a produrre fatti concreti. &Egrave; in gioco la credibilit&agrave; delle istituzioni ma anche l&rsquo;opportunit&agrave; di essere protagonisti su temi che segnano il presente e che esploderanno sempre pi&ugrave; nel futuro: la relazione tra industria e ambiente, lavoro e salute&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La medicina ambientale &ndash; precisa il consigliere – &egrave; un campo nuovo che pu&ograve; trovare proprio da noi forme avanzate di sperimentazione e di applicazione; penso, per esempio, al cosiddetto protocollo Ilva. Si tratta, inoltre, di far partire percorsi, da subito in Val d&rsquo;Agri, per trasferirli, adeguandoli, anche in territori in cui vicende industriali hanno lasciato segni evidenti o hanno determinato e determinano, anche oggi, preoccupazioni tra i cittadini (es. aree industriali Tito, Valbasento o Melfi oppure quartieri come Bucaletto a Potenza)&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Adesso &ndash; conclude Lacorazza – tanto per l&rsquo;istituzione del Centro di medicina ambientale a Villa d&rsquo;Agri quanto per l&rsquo;indagine epidemiologica sono necessarie certezze e cronoprogramma. Anche su questo ho chiesto che l&rsquo;Assessore Franconi riferisca in commissione luned&igrave; 3 aprile&rdquo;.<br /><br /><br /><br />

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