Prinzi (Idv): rilanciare paniere prodotti tipici Val d'Agri

Il consigliere provinciale di Potenza: Regione, Alsia, Provincia e Comuni a fianco dei produttori.

“La recente operazione del Nac (Nucleo antifrodi dei carabinieri) di Salerno che ha portato al sequestro di oltre 4 quintali di mele vendute con un Marchio Val D’Agri in realtà falso perché prodotte in altre zone deve sollecitare la Regione, l’Alsia, la Provincia, i Comuni della Val d’Agri a fianco dei produttori per il rilancio del Paniere dei Prodotti Tipici della Val Agri, unico strumento di tutela dei consumatori e di salvaguardia degli agricoltori”. A sostenerlo è il presidente del gruppo IdV alla Provincia di Potenza Vittorio Prinzi ricordando che del Paniere, realizzato per iniziativa dell’ex Comunità Montana Alto Agri, fanno parte oltre alle mele, il Canestrato di Moliterno, i Fagioli di Sarconi, l’Olio extravergine di Montemurro, il Vino delle Terre dell’Alta Val d’Agri e poi ancora i Salumi, e i prodotti lattiero caseari tipici e di cosiddetta nicchia di mercato.
Nel sottolineare che il Consorzio di Tutela “Mela Alta Val d’Agri” coinvolge una decina di aziende per circa 170 ettari di superficie investita ed è stata promossa la realizzazione di due tipologie di confezioni comuni per tutti i soci del consorzio (una in cartone, per un contenuto di circa 8 kg, ed un’altra in legno e cartone, da 12 kg), Prinzi evidenzia che “il coinvolgimento degli enti locali consentirà alle aziende proficui scambi di esperienze, utilizzando le conoscenze acquisite e creando i presupposti per l’analisi e l’individuazione delle azioni comuni da adottare per migliorare le tecniche produttive ed i processi di commercializzazione. E’ questo un modo concreto per aff ermare il principio più volte sostenuto che l’attenzione istituzionale e l’impegno politico in Val d’Agri non deve concentrarsi esclusivamente sull’attività petrolifera. Incoraggiare i produttori, promuovere il Paniere ed investire intorno alla filiera dell’agroalimentare, utilizzando efficacemente i bandi dei PIF (Progetti Integrati di Filiera) di cui uno specifico riservato all’ortofrutta – conclude Prinzi – è sicuramente un’alternativa di grande significato economico rispetto al petrolio ed un’opportunità per affermare le condizioni di ricambio generazionale di cui le aziende agricole hanno assoluto bisogno”.

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